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Abolita la tassa di possesso delle imbarcazioni

MEGLIO TARDI CHE MAI. ERA IL 2011 QUANDO IL GOVERNO MONTI CON IL “DECRETO SALVA (?) ITALIA (GAZZETTA UFFICIALE NR. 284 DEL 6 DICEMBRE 2011) REINTRODUSSE LA TASSA DI STAZIONAMENTO DELLE UNITA’ DA DIPORTO (>10 METRI) A PARTIRE DAL PRIMO MAGGIO 2012. UN ANNO E MEZZO DOPO, CON LA LEGGE N.98 DEL 9 AGOSTO 2013, GLI IMPORTI FURONO RIMODULATI ESCLUDENDO LE BARCHE TRA I 10,1 E 14 METRI E DIMEZZANDO L’IMPORTO PER LE BARCHE DAI 14,01 AL 20 METRI. ORA, QUASI 4 ANNI DOPO, LA TASSA DI POSSESSO DELLE IMBARCAZIONI VIENE ABOLITA GRAZIE ANCHE AL LAVORO DI PRESSING A CURA DI UCINA CONFINDUSTRIA NAUTICA.

Oltre a vantare importi elevati, questa tassa, tra le altre cose, non teneva conto dell’età delle barche e, soprattutto per quelle di dimensioni più contenute, la tassa risultava oggettivamente eccessiva rispetto al reale valore di mercato.

La battaglia condotta in questi anni da UCINA aveva già portato all’abolizione della tassa per le unità fino a 14 metri e l’applicazione di parametri più congrui con il valore delle imbarcazioni, il dimezzamento per la vela e l’esenzione per le unità commerciali.

Ora, la Tassa di Possesso sulle imbarcazioni, provvedimento demagogico reintrodotta dal Governo Monti che ha contribuito non poco alla fuga di barche dal Bel Paese verso lidi esteri, è stata definitivamente abolita.