Aci Storico Festival 2023: una grande festa dedicata al Biscione e non solo | Passione pura
Il Tempio della Velocità, con ACI Storico e Scuderia del Portello, ha fatto da sfondo per una grande festa, dedicata al Biscione e non solo.
Ormai è tradizione, ad ogni primavera, ospitare all’autodromo nazionale di Monza il più grande raduno in Italia di sole Alfa Romeo, insieme a chi, dal volante di altri marchi, le Alfa le vede solo da fuori. La Scuderia del Portello, il famoso Museo Dinamico che porta le vecchie Alfa sulle piste di tutto il mondo, e l’Automobile Club Italiano Storico, entrambi forti del sostegno di numerosi club affiliati, hanno fatto svegliare dal letargo numerose vetture, di ogni epoca e filosofia, per farle solcare, tra parate e sessioni turistiche, le varianti e la parabolica nord. Con incontri insieme a chi ha reso grande la casa milanese, e anche a chi ne sta prendendo il testimone oggi, fra best seller e pezzi quasi unici, il circuito brianzolo è stata la tana dei biscioni, con una buona presenza anche di altre creature.
La predominante presenza di Alfa Romeo all’ACI Storico Festival, calamitata dalla Scuderia del Portello, ha voluto rendere omaggio al centenario del Quadrifoglio, apparso per la prima volta il 16 aprile 1923 sulla RL di Ugo Sivocci; e al sessantesimo dell’Autodelta. Il braccio armato dell’Alfa, che sotto la guida di Carlo Chiti ha riportato lo stesso e nobile Quadrifoglio a trionfare nelle corse, dal dopoguerra in avanti, è stata a Monza ben rappresentata dalle Giulia GTA, Giulia TZ e 33.
Tanti volti noti del magico mondo Alfa non sono voluti mancare. Giunte all’appello tante realtà dell’associazionismo dal Cuore Sportivo insieme ai loro iscritti, da Cinemalfa all’Alfa Blu Team, passando per il RIAR e l’Alfa Romeo Club Dolomiti. Specialmente sono stati gli ex piloti e i vip del mondo Alfa a non aver voluto assentarsi da un grande evento simile. Nomi noti come Andrea De Adamich, campione proprio sulla 33; Elvira Ruocco, mitica ex responsabile degli archivi di Arese; Corrado Lopresto, collezionista di fama mondiale; lo youtuber Davide Cironi e l’attuale direttore del brand Jean Philippe Imparato, che ha portato le ultime Giulia GTAm e Tonale, a dimostrare di come le squame del Biscione abbraccino tutte le varie branchie del valoroso popolo alfista.
Nel paddock 1, all’ACI Storico Festival, lo spazio è stato riservato esclusivamente alle berline e spider del marchio sforzesco; dai modelli di serie di tutti i giorni, pur con qualche licenza estetica che non guasta mai, come le tante Mito e Giulietta; a quelli che al massimo si possono solo sognare, tra cui una 2500 Villa d’Este firmata Touring, una 1900 carrozzata Zagato; la Vittoria dell’atelier Castagna, su base 75 3.0; 75 IMSA; la Giulietta Goccia di Michelotti, alcune 8C e l’unica, incredibile e bestiale, 4C modificata per partecipare alle gare di cronoscalata. Quei pazzi dei fratelli Frigerio, titolari della Effeffe, hanno mostrato al pubblico la loro Berlinetta, un esperimento di coupé Anni ’50, motorizzata col Bialbero, che reinterpreta una filosofia costruttiva d’antan, ma realizzata oggi con l’inevitabile e pure gradito aiuto di tecnologie e materiali moderni.
Nel segno del Quadrifoglio
Un’intera fila è stata riservata esclusivamente a delle Giulietta Turbodelta degli Anni ’80, un’auto che già è un’impresa beccare da sola; ma ancor più introvabile è stato il furgone F12, allestito per offrire assistenza stradale. Ma sul piazzale dei box non si sono trovate solo le rarità, i bolidi di un tempo, quelle in divisa o i pezzi unici: a far da protagonisti anche e soprattutto le Alfa che vediamo in strada tutti i giorni, quelle che sono lo zoccolo duro degli amanti del marchio, accorsi da tutta Europa con le loro 33, Alfasud, 156, 166, 159 e le altre, assettate o tranquille, intonse o segnate dai graffietti del supermercato, rombanti V6 full optional o tranquille versioni base.
All’Autodromo di Monza l’ACI Storico ha riservato grande spazio anche ai gruppi di gentlemen driver multimarca, come il Milano Historic Cars Club, con grande partecipazione delle classiche più amate e diffuse, dalle Porsche 911 alle Mercedes SL, eppure anche qui le chicche non sono affatto mancate: Saab 96; Fiat Ritmo 130 TC; Fiat 131 Abarth; Mercedes Classe C AMG Anni ’90; BMW Serie 7 seconda serie; Citroen Mehari; una replica di Jaguar C Type; una acciaccata ma carinissima Ford Ka, dopotutto già ultraventennale; e una bellissima, nonché ultra fedele all’originale, riproduzione della Dune Buggy usata da Bud Spencer e Terence Hill in Altrimenti ci Arrabbiamo.
Cavallini e Scorpioni benvenuti
Tutte queste vetture sono state esaminate da una giuria di esperti, tra cui il direttore e il vicedirettore di Youngclassic, David Giudici e Carlo Di Giusto, nell’ambito del concorso L’Auto che ho Sempre Desiderato, per premiare le migliori ad assistere a questo mega raduno. Il primo premio è stato conquistato da una impeccabile Datsun 240Z, da noi rarissima, mentre altri riconoscimenti sono andati ad una Alfetta 1.8 scudo stretto, ad una 996 Cabrio e ad una Giulia Spider.
L’edizione 2023 dell’ACI Storico Festival ha superato ogni aspettativa. La pista di Monza si è illuminata dello stesso rosso con cui le Alfa dell’Autodelta, forti del loro magico Quadrifoglio, hanno infiammato le pagine di storia del motorsport. Un mito tenuto in vita tanto dagli addetti ai lavori quanto dai tanti che, magari pur senza averne mai comprata una, l’hanno sempre sognata. Un perfetto inizio di primavera che ha racchiuso anche tutte quelle auto che un Biscione non l’hanno mai avuto. Tutti insieme a marciare sul circuito di Formula Uno, senza le solite punzecchiate fra tifosi coi paraocchi e solo col piede sull’acceleratore.