Addio alla benzina: è arrivato il primo veicolo alimentato a birra | Rivoluzione economica
La curiosa invenzione viene dagli Stati Uniti e sostituisce i carburanti tradizionali con una bevanda universale: la birra.
La birra ha senza dubbio un legame storico con numerosissime culture sparse in giro per il mondo ed è da sempre una bevanda amata da molti. Il settore con cui però proprio non è mai riuscita ad andare d’accordo sono i motori, e per ovvie ragioni. Troppi gli incidenti annuali causati dalla guida in stato di ebbrezza, e la birra è spesso la sfortunata responsabile di queste tragedie.
Tutto questo è cambiato poche settimane fa, quando dagli Stati Uniti è giunta una notizia che ha dell’assurdo e che andrebbe finalmente a creare una collaborazione fra birra e motori. Si tratta di un veicolo alimentato proprio grazie alla birra ideato da tale Ky Michaelson. Per quanto strana possa sembrare la notizia è reale e non è l’unica delle soluzioni alternative di cui abbiamo notizia.
Altri due strambi ma funzionali esperimenti sono quello del bus alimentato ad escrementi – probabilmente il più assurdo – e la Volkswagen Scirocco ed il suo consumo di chicchi di caffè usati. La birra rimane un carburante davvero particolare in quanto escrementi o chicchi usati sono prodotti da scartare, mentre la bevanda in questione è stata adattata anche ad un altro impiego.
Ky Michaelson ha costruito la sua motocicletta alimentata a birra negli Stati Uniti ed ha ottenuto risonanza mediatica quando è stato intervistato da Fox News in merito alla sua invenzione.
L’elevato costo dei carburanti tradizionali
Ky Michaelson non è un grande bevitore o amante della birra, affermazione che potrebbe lasciare stupiti. L’inventore ha dichiarato a Fox News che la sua “MotorBeer” è nata come modo per evitare l’uso di carburanti tradizionali, i quali costi hanno subito un’impennata nell’ultimo anno e più. Ma per chiarire l’efficacia di questo carburante alternativo Michaelson avrà bisogno di tempo per effettuare vari test.
Non è ancora chiaro infatti quanto consumo, e di conseguenza quanta autonomia, la birra sia in grado di garantire. “Mi serve una zona isolata dove fare qualche prova. Ci sto lavorando”, ha dichiarato Michaelson. Se la sua invenzione dovesse rivelarsi di successo sancirebbe una ulteriore apertura verso un mondo di carburanti alternativi che potrebbero entrare nei serbatoi delle nostre auto.
La motocicletta funziona con un motore a vapore
Questo è il co-protagonista essenziale della birra: il motore a vapore. Si torna indietro tecnologicamente dunque per riuscire a scaldare la birra a sufficienza – fino a 300 gradi – per poter produrre energia. La motocicletta, simile ad un chopper, ospita un fusto-serbatoio da 52 litri sotto il sellino e pare possa toccare i 240 chilometri orari.
Un’invenzione così stramba ci fa davvero capire le potenzialità nel campo dei carburanti (anche se rimarrebbe il problema dell’approvvigionamento e consumo di qualsiasi carburante non convenzionale). Se la MotorBeer non dovesse funzionare invece – se “bevesse” troppo, come si suole dire – la birra rimarrà nella dispensa.