Addio all’esame della patente: in Italia non la sta più facendo nessuno | La danno a tutti
La patente è il documento essenziale per poter guidare un’automobile legalmente, ma ottenerla è un vero calvario.
Guidare è un’operazione talmente quotidiana che a volte non facciamo caso a quanto sia essenziale per le nostre vite. Dal lavoro alla famiglia fino ai nostri hobby, senza la mobilità di un’auto saremmo tutti in grossi guai. Chiaramente ogni automobilista è stato un ragazzo senza patente, ma quando si acquisisce un grado di comodità è automatico dimenticarsi del passato.
Per l’esame della patente ci siamo passati tutti e sono migliaia e migliaia quelli che la ottengono ogni giorno. Eppure i test continuano a spaventare gli esaminandi, giovani o adulti che siano, e sono in tanti quelli che li falliscono. Quando questo accade il desiderio è uno solo: che l’esame fosse eliminato e si potesse ottenere la patente con molti meno problemi.
Ebbene, quel desiderio è stato esaudito – in parte. Da diversi mesi a questa parte il governo ha introdotto un provvedimento volto a snellire la burocrazia ed i tempi di conseguimento di un tipo di patente nello specifico: la patente A2. Se la patente B, quella che ci consente di guidare l’auto, è quella più diffusa, questo non toglie che i problemi relativi ad esami e costi affliggano anche altri tipi di patenti.
La patente A è quella dedicata ai mezzi leggeri ed è divisa in tre parti: la patente A1, conseguibile a 16 anni; la patente A2 a 18 anni; infine la patente A, a 24 anni (o 20 anni con patente A2 da almeno 2 anni). Le differenze stanno nel tipo di mezzo a cui ci danno accesso, aumentando la cilindrata e la potenza man mano che si sale con l’età e con le patenti.
Grandi cambiamenti per la patente A2
Fino a poco fa le patenti A1 e A2, sebbene poste in evidente continuità l’una con l’altra, non condividevano altro se non la lettera nel nome. Infatti anche essere in possesso della patente A1 non garantiva nessuna scorciatoia per accedere alla A2, e questo andava a pesare in termini di tempistiche e costi sugli utenti, nonché sulla Motorizzazione Civile come burocrazia.
Il provvedimento in questione consente infatti di conseguire la patente A2 con un semplice corso, svolto presso la scuola guida, senza bisogno di sostenere alcun esame aggiuntivo – se si è in possesso della patente A1, chiaramente. La scelta è del tutto sensata, in quanto l’esperienza accumulata con la patente A1 rende il passaggio a mezzi più potenti più facile.
Un passo nella direzione giusta
Anche se questo provvedimento non riguarda la patente B, si tratta comunque di un passo nella direzione giusta. In tanti lamentano un procedimento troppo antico per ottenere la patente, molto focalizzato sulla teoria e troppo poco sulla pratica.
Inoltre anche l’assenza di corsi di guida slegati alle patenti ma indirizzati solo alla sicurezza stradale sono quasi del tutto assenti in Italia, e sono difatti uno dei punti su cui il Ministero dei Trasporti vorrebbe puntare per rinforzare una mobilità sicura per tutti.