Alfa Romeo 6C 1750 GS ex-Campari in vendita in Inghilterra
IL TELAIO 8513092 FU GUIDATO AL TOURIST TROPHY DEL 1930 DA GIUSEPPE CAMPARI (2° ASSOLUTO)
Vittorio Jano, il brillante progettista delle imbattibili Alfa Romeo da corsa degli Anni 20 che resero il marchio del Biscione uno dei più forti al mondo in quel periodo, introdusse il nuovo motore 6 cilindri in linea di 1.752 cc nel 1929.
Questo motore, con testa bialbero e compressore Memini erogava, nella sua versione più spinta per le versioni Gran Sport o Super Sport, ben 102 Cv, un valore decisamente elevato nonostante una cilindrata piccola. In configurazione GS o SS la 1750 riusciva a superare 160 km/h assicurandosi un potenziale pressoché imbattibile in gara.
Alla fine degli Anni 20 l’Alfa Romeo proponeva a catalogo 3 versioni della 6C 1750: la 6C 1750 Turismo (con motore monoalbero in testa e passo da 309 cm), la 6C 1750 Gran Turismo con due tipi di passo (274 cm o 289 cm) e la versione più sportiva, la 6C 1750 Gran Sport o Super Sport.
Fino al 1933 furono prodotti un totale di 2.579 esemplari. Di questi, la 1750 GS o SS con compressore è la più preziosa. In particolare il motore “testa fissa” è considerata la configurazione più rara: si trattava di un’unità con blocco motore e testata in un pezzo unico, così realizzata per scongiurare problemi alla guarnizione di testa dovuti ad alte pressioni, carburanti speciali e uso intensivo in gara.
La 6C 1750 Gran Sport si ricorda come un’Alfa Romeo da subito imbattibile: introdotta nel gennaio 1929, tre mesi dopo, il 14 aprile, un esemplare condotto da Giuseppe Campari e Giulio Ramponi vinse la Mille Miglia e a fine stagione trionfò anche alla 24 Ore di Spa.
Il 1930 partì nuovamente alla grande, con una straordinaria vittoria alla Mille Miglia, ottenuta da Tazio Nuvolari.
Fino all’estate, quando si mosse la macchina organizzativa per il Tourist Trophy.
IL TELAIO 8513092
L’esemplare in vendita attualmente da Martin Chisholm appartiene alla cosiddetta 4° serie del modello. All’inizio del 1930 Fred W. Stiles, numero uno di Alfa Romeo Ltd (concessionario ufficiale in Inghilterra) aveva acceso forti contrasti con la Casa Madre per la sua partecipazione alle edizioni del Tourist Trophy di quell’epoca.
Stiles pretendeva di partecipare alla corsa come “presenza ufficiale” dell’Alfa Romeo ma la cosa incontrò i dissapori di alcuni altri piloti tra cui Lord Howe, Malcolm Campbell e Edgar Fronteras. Questi, in vista dell’edizione del Tourist Trophy del 23 agosto 1930 si rivolsero all’Alfa per ottenere supporto ufficiale.
Dopo un’infuocata trattativa Stiles riuscì a spuntarla e si assicurò la fornitura di tre scocche rinforzate equipaggiate con il nuovo motore sperimentale a Testa Fissa e la presenza di tre campioni dell’epoca: Tazio Nuvolari, Achille Varzi e Giuseppe Campari.
Le scocche finite con passo di 2.920 mm (telai 8513089, 8513091 e 80513092, la vettura di queste immagini) furono mandate in Inghilterra. In italia, infatti, le 1750 GS venivano carrozzate solo in configurazione 2 posti. Le 4 posti avevano finiture Touring, non adatte alla competizione.
Furono quindi spedite alla James Young Coachbuilders che allestì tre carrozzerie 4 posti secondo i regolamenti del Tourist Trophy (secondo una fonte, invece, un esemplare fu carrozzato in duralumin dalla Hoyal Bodybuilding Corporation).
Durante la corsa le tre Alfa Romeo non furono mai seriamente ostacolate dagli avversari. Delle 4 Bentley presenti, solo quella di Tim Birkin riuscì a stare validamente dietro le Alfa ma fu costretta al ritiro per incidente. Nondimeno la Mercedes SS 7 litri sovralimentata di Lord Howe stabilì un giro veloce ma non potè nulla contro i tre Biscioni.
Questi si alternarono alla vetta della classifica per tutta la corsa fino al risultato finale: Nuvolari primo, Campari secondo, Varzi terzo.
Dopo la corsa i motori ritornarono in Italia alla Casa Madre e le scocche alla James Young Coachbuilders per essere ricarrozzate. La macchina di Varzi, la 8513092, andò nelle mani di Fred Stiles per qualche tempo per poi passare di mano in mano tra molti nuovi proprietari, che la usarono attivamente in gara.
Questa importante Alfa fu quindi abbandonata e riscoperta negli Anni 60 allo stato di rottame dall’appassionato John Nichol che fece ricostruire la carrozzeria dalla Yimkin Engineering e fece installare un motore 6C 1750 dell’epoca. Nel 1971 un nuovo progetto di restauro le diede un nuovo vestito, realizzato da Roger Cook nello stile delle carrozzerie Zagato dell’epoca.
Finalmente, negli Anni 90, il suo nuovo proprietario decise di riportarla alle condizioni originali. La Rod Jolley Coachbuilding si occupò della carrozzeria mentre tutta la meccanica fu affidata alla Jim Stokes Workshops.