Risale un anno e mezzo fa il primo annuncio dell’imminente rinascita del marchio automobilistico fiorentino Ermini. Allora si parlò della Seiottosei, una barchetta da corsa (ma omologabile su strada), prossima al debutto. Ma poi, durante l’anno, non se ne seppe più nulla.
Ma ora, forse, è la volta buona: un nuovo comunicato ufficiale annuncia la prossima presentazione del primo modello della rediviva factory italiana che restituisce onore a uno dei brand più significativi della storia automobilistica del dopoguerra (circa 40 macchine prodotte da Pasquino Ermini dal 1946 al 1955 e, poi, un lungo periodo di oblio duranto dal ’62 al 2007, anno della rinascita di Ermini Automobili Italia).
L’Ermini del 21° secolo sarà il nuovo manifesto moderno della Barchetta Sport, ambito in cui il piccolo brand italiano è stato un maestro.
La nuova macchina, di cui non viene rivelato il nome (eravamo rimasti a Ermini Seitottosei) è stata progettata da Guido Cappellini e realizzata, nella parte ingegneristica, con la collaborazione dell’Osella di Torino.
E’ costruita su un telaio a traliccio tubolare in acciaio e fibra di carbonio con carrozzeria in fibra di carbonio e alluminio. Le sospensioni sono a doppi triangoli con ammortizzatori pushrod. Monta un motore 4 cilindri 2 litri da 320 Cv, abbinato alla trazione posteriore e al cambio semiautomatico a doppia frizione Sadev. E’ inoltre equipaggiata con ruote in lega OZ Racing con pneumatici Toyo R888 anteriori 215/45-17 e posteriori 245/40-17. L’impianto frenante è stato sviluppato in collaborazione con Brembo.
Il peso dichiarato è di 686 kg, grazie ai quali la nuova Ermini copre lo 0-100 in meno di 3″5 e raggiunge 270 km/h autolimitati.