Anteprima SIHH 2017: IWC Da Vinci Automatic Moon Phase 36
TUTTO E’ COLLEGATO A TUTTO. LA COMPLICAZIONE DELLE FASI DI LUNA FECE IL SUO INGRESSO NELLA FAMIGLIA IWC DA VINCI NEL 1985. IN OCCASIONE DEL PROSSIMO SIHH 2017, IWC PROPORRA’ L’IWC DA VINCI AUTOMATIC MOON PHASE 36. DISPONIBILE CON CASSA IN ORO ROSSO O ACCIAIO (CON O SENZA DIAMANTI), MONTA IL CALIBRO AUTOMATICO IWC 35800.
L’IWC Da Vinci Automatic Moon Phase 36 sarà disponibile in tre varianti: cassa (36 mm x 11,5 mm) in oro rosso 18kt con cinturino in pelle di alligatore color bronzo (ref. IW459308), cassa in acciaio con 54 diamanti “pure white” sulla lunetta e cinturino in pelle di alligatore marrone scuro (ref. IW459307) e cassa in acciaio con cinturino in pelle di alligatore blu scuro (ref. IW459306).
Tutte e 3 le referenze, impermeabili fino a 30 metri di profondità, presentano un quadrante argenté protetto da vetro zaffiro bombato e antiriflesso ambo i lati e sono assicurati al polso con un cinturino di pelle di alligatore Santoni con anse mobili.
Il cuore pulsante è il calibro automatico 35800 con dispositivo arresto secondi e indicazione delle fasi lunari di colore oro blu. Questo movimento (base Sellita SW300 con l’aggiunta del modulo delle fasi di luna al 12), batte al ritmo di 28.800 alternanze l’ora e assicura una riserva di carica di 42 ore.
In caso di necessità, al fine di rappresentare correttamente la porzione di luna visibile nel giorno, si può agire sul correttore collocato al 2 con l’utensile fornito insieme al segnatempo.
Sul fondello è inciso il “Fiore della Vita”, un diretto omaggio a Leonardo da Vinci che ne studiò le sue proprietà matematiche.
Il “Fiore della Vita”, direttamente collegato ai primitivi culti del sole, è considerato un simbolo di geometria sacra. Secondo alcuni potrebbe essere assimilato per forma e significato al fiore del narciso che, annunciando la primavera, simboleggia la rinascita, la gioia e la speranza. L’esempio più antico di rappresentazione del Fiore della Vita, datato al 645 a.C, parrebbe essere un motivo rappresentato su di un gradino di alabastro proveniente da uno dei palazzi del Re Assurbanipal, l’ultimo grande Re d’Assiria.