Arrestate 15 persone: truffa da milioni di euro sul carburante illegale | Inchiodati dal video
Una truffa mai vista, quella del carburante scoperta grazie alla presenza sul luogo di telecamere nascoste che hanno individuato i responsabili.
Nell’ombra dietro le quinte, un gruppo di individui ha orchestrato un elaboratissimo complotto per riuscire a truffare milioni di euro dalle tasse e imporre un carburante di contrabbando sul mercato.
Purtroppo non si tratta del plot di un film, ma una vera e propria operazione criminale che è stata scoperta grazie a telecamere nascoste. Ora, coloro che sono coinvolti affrontano conseguenze enormi per aver tradito la loro fiducia e la legge.
L’ingegnoso piano criminale coinvolgeva una vasta rete di criminali che controllavano la gestione di diverse pompe di benzina a Roma, generando un flusso di denaro considerevole: una situazione fuori dall’immaginazione.
Il complotto ha preso forma quando la guerra tra la Russia e l’Ucraina ha scosso il mercato del carburante e, dal momento che i responsabili controllavano la gestione di diverse pompe di benzina il gruppo ha pensato di rivedere la sua strategia.
Il complotto
Implicati in questa spiacevole vicenda, sorprendentemente, ci sono stati alcuni soldati dell’Aeronautica Militare Italiana, perché veniva messo sul mercato un carburante speciale destinato ai velivoli militari. Il gruppo criminale era composto da 15 individui, tra cui imprenditori, gestori di stazioni di servizio a Roma, autotrasportatori e ben cinque sottufficiali dell’Aeronautica Militare. Secondo gli investigatori, questi ultimi sono stati corrotti per partecipare al piano.
La Guardia di Finanza, in collaborazione con la procura di Velletri, è riuscita a scoprire questo intricato sistema illegale. Quattordici persone sono state messe agli arresti domiciliari, mentre l’ultima persona coinvolta è stata obbligata a rimanere nel proprio comune di residenza, Aprilia. Inoltre, sono stati confiscati beni mobili, immobili e conti bancari con un valore totale di milioni di euro.
Ma come hanno messo in atto questo piano?
Ogni settimana, alcune autobotti si dirigevano in Germania per rifornirsi di carburante, ma lo dichiaravano come “olio lubrificante”. L’inganno riguardava un incredibile quantitativo di 7 milioni di litri di carburante, con un valore di circa 4 milioni di euro. Questa truffa permetteva loro di evitare di pagare l’IVA e le tasse sull’accisa.
Il prodotto giungeva in Italia sotto forma di gasolio e veniva poi trasferito in cisterne per essere distribuito presso le stazioni di servizio complici ad Albano Laziale, Anzio e Aprilia. La Guardia di Finanza ha rivelato che l’Aeronautica Militare ha cooperato pienamente per smascherare questi crimini e individuare i responsabili. Infine, è emerso che un quarto distributore, situato a Lanuvio, riceveva carburante direttamente a domicilio, attraverso il bagagliaio di un’auto militare, come se fosse un normale pacchetto.