Assicurazione auto: brutte notizie per gli italiani | Molto più costose e meno sicurezza
Pessime notizie si profilano all’orizzonte per gli automobilisti italiani, poiché le assicurazioni auto sembrano diventare non solo più costose, ma anche meno sicure.
Gli automobilisti italiani rischiano di fronteggiare non solo un aumento dei costi delle assicurazioni, ma anche analisi di sinistri stradali sempre meno precise. La prospettiva di assicurazioni sempre più costose è particolarmente sconfortante, considerando che recentemente si era parlato di una possibile riduzione delle tasse sull’automobile, inclusa l’abolizione del controverso superbollo.
Negli ultimi giorni, infatti, sono circolate voci riguardanti la possibile abolizione del superbollo, una delle “microtasse” che è finita nel mirino della maggioranza di centrodestra, la quale ha costruito uno dei pilastri della sua ultima campagna elettorale attorno al tema della pace fiscale.
In tale contesto, nell’ambito della riforma fiscale del 2023, alcuni esponenti della Lega hanno presentato un emendamento mirato all’abolizione del superbollo. Questa tassa, introdotta nel 2011, prevede un pagamento di 20 euro per ogni kW di potenza dell’auto che superi il limite dei 185 kW, con una diminuzione graduale nel tempo.
Il superbollo, quindi, potrebbe avere i giorni contati. Secondo i dati riportati da Federcarrozzieri, fino ad oggi ha comportato una spesa complessiva di circa 1,2 miliardi di euro per gli italiani. Pertanto, la Lega ha intrapreso questa iniziativa per eliminare la tassa, definita dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, come “odiosa”.
Gli effetti negativi del Superbollo sul mercato italiano
Nel contesto della delega per la riforma fiscale, gli esponenti della Lega hanno presentato degli emendamenti significativi che mirano a un riequilibrio del rapporto tra cittadino e fisco attraverso semplificazioni ampie e una graduale riduzione della tassazione.
Questa riforma, che include l’abolizione del superbollo e l’estensione della flat tax, rientra nel progetto di una “riforma fiscale di buonsenso” in linea con il programma elettorale presentato alle ultime elezioni politiche. L’abolizione del superbollo potrebbe avvenire rapidamente. Dopo l’esame della Commissione Finanze della Camera, l’emendamento dovrebbe essere approvato prima della pausa estiva del Parlamento. Nonostante l’entusiasmo degli automobilisti per l’imminente abolizione del superbollo, ci sono anche voci critiche da parte di alcuni settori della popolazione.
In particolare, la Federazione Nazionale Carrozzerie (Federcarrozzieri) ha espresso preoccupazione per gli effetti negativi del superbollo sul mercato italiano dell’auto. Secondo Federcarrozzieri, questa tassa ha comportato un esborso di 1,2 miliardi di euro in 12 anni e ha causato gravi distorsioni nel mercato.
Le critiche principali riguardano il fatto che il superbollo viene applicato solo ai motori termici e non alla parte elettrica delle vetture. Ciò ha creato situazioni iniquità, poiché le automobili di nuova generazione e con motori ibridi, che superano ampiamente i 185 kW di potenza, sono esentate dal pagamento del superbollo in alcune regioni che già prevedono esenzioni totali.
L’impennata dei costi per le assicurazioni auto
Parallelamente all’abolizione del superbollo, si prevede un’impennata dei costi per le assicurazioni auto e un deterioramento della qualità dei servizi. Secondo l’Associazione Italiana Periti Estimatori Danni (Aiped), i progressi tecnologici, in particolare l’intelligenza artificiale (IA), stanno portando a una sostituzione dei periti assicurativi sul campo con sistemi remoti, perizie in autorità, videoperizie e l’uso sempre più diffuso dell’IA da parte delle compagnie di assicurazioni.
Ciò solleva dubbi sulla compatibilità di tali modalità operative e potrebbe portare a un aumento delle tariffe per l’assicurazione RC auto. Inoltre, le perizie svolte a distanza o tramite IA potrebbero non essere in grado di valutare con precisione la complessità dei danni da sinistro stradale, portando a risarcimenti inferiori per gli assicurati o a costi maggiori per le compagnie, che poi verranno scaricati sugli utenti finali attraverso un aumento delle tariffe RC auto.