Aston Martin Valkyrie ha iniziato a mordere l’asfalto. L’automobile stradale più estrema prodotta dalla Casa inglese ha compiuto alcuni giri di pista a Silvestone (è in corso il weekend del GP di Formula 1) con alla guida Chris Goodwin, pilota tester di Aston Martin High Performance.
Dopo mesi di progettazione, di simulazione e di modellazione virtuale condotta dagli ingegneri di Aston Martin e di Red Bull Advanced Technologies, la Valkyrie scende su strada per la prima volta. Sono trascorsi cinque anni dalle prime riunioni interne in cui si prendeva la decisione di costruire un’hypercar di questo livello: un’automobile che rappresentasse il punto più elevato della capacità di performance e di sviluppo tecnologico nel campo delle automobili ad altissime prestazioni Questo laboratorio su quattro ruote è costruito per andare su strada ma l’intero progetto guarda a un obbiettivo più grande e ambizioso: la partecipazione al Campionato Mondiale Endurance e, soprattutto, alla 24 Ore di Le Mans. I giri di pista a Silverstone inaugurano una nuova fase del progetto Valkyrie, nel quale la macchina entra ufficialmente nel mondo reale e in cui è possibile imprimere una spinta decisiva alla produzione e all’inizio del progetto sportivo.
Le consegne della Valkyrie inizieranno nel quarto quadrimestre del 2019: tutti i 150 esemplari previsti sono stati venduti, al prezzo di 2.800.000€. L’hypercar inglese è costruita attorno un telaio monoscocca in fibra di carbonio. Il motore è un 12 cilindri aspirato (posteriore-centrale) da 6,5 litri e Sistema KERS. La trasmissione prevede cambio meccanico semiautomatico con sette marce e trazione posteriore. Il peso è di circa 1.130 kg.