La serie delle barchette da corsa dell’Abarth siglate con il progetto SE04 aveva prodotto, nel 1968, la sua ultima evoluzione. L’Abarth 2000 Sport Prototipo, tipo SE010, dedicato alle gare in circuito ma, soprattutto, alle corse in salita.
Il telaio era un traliccio di tubi in cromo-molibdeno da 22 mm di diametro, per un peso complessivo di appena 47 kg. Le misure caratteristiche indicavano un passo di 2.085 mm e carreggiate ant/post di 1405/1.435 mm. Sopra questa leggera struttura era agganciata una leggera carrozzeria in fibra di vetro del peso di appena 50 kg. La sua caratteristica estetica più evidente erano le due grandi coppie di fari anteriori, che le valsero l’appellativo di “Quattro Fari“. Complessivamente, la 2000 Sport dichiava 575 kg di peso.
Per il propulsore, la scarsità di documentazione non ci fornisce informazioni precise sulle caratteristiche. Sappiamo che la 2000 Sport Spider fu iscritta nel Gruppo 4 l’1 aprile del ’69. Di tutta la produzione, “forse, circa” 50 esemplari, furono prodotte diverse versioni, con testa a 8 valvole e accensione doppia (preferito alle gare in salita) o testata bialbero e accensione singola (per le competizioni in circuito).
Il 7 aprile 1968 avvenne il debutto alla cronoscalata francese di Ampus. lo specialista Peter Schetty conquistò la vittoria. Alla successiva Stallavena – Boscochiesanuova di due settimane dopo, Schetty vinse ancora. Il suo compagno di squadra Johannes Ortner vinse alla Coppa Città di Volterra e Bologna-Raticosa mentre Schetty vinse ancora alla Bolzano – Mendola.
L’esemplare del Museo Maranello Rosso che sarà venduto da Bonhams durante il Goodwood Revival, il prossimo 13 settembre, reca il numero di telaio SE010/040. E’ sempre stato classificato come una Sport 2000 ma da accurate misure del motore è plausibile che si tratti di un motore 1.300. L’ingresso nella collezione è incerto.