Al Concorso d’Eleganza Villa d’Este 2023 la Giuria ha assegnato il primo Treofeo: la Ferrari 250 California SWB del 1961 – telaio 3021GT vince la Coppa d’Oro. L’esemplare appartiene alla Collezione Keyridge di Hong Kong ed è uno dei circa 60 prodotti. Questo, in particolare è uno della nuova serie con passo accorciato da 2.600 a 2.400 mm che la Casa di Maranello presentò al Salone di Ginevra del 1960. Per aumentare la maneggevolezza e la tenuta in curva, infatti, la Casa Madre decise di accorciare il telaio Tipo 539 secondo le specifiche della 250 Short Wheel Base, di incrementare le carreggiate e, soprattutto di aggiornare il motore tipo 168. Il 12 cilindri di 2.953 progettato inizialmente per la 125 S da Gioacchino Colombo, ricevette nuove testate e valvole più grandi. La potenza del V12 crebbe così da 260 fino a 280 Cv a seconda dei livelli di preparazione.
Sugli uggiosi viali e prati di Villa d’Este erano presenti anche una 212 Inter Vignale, una 330 GTC Speciale di Pininfarina, una grandiosa 250 GTO (il telaio n. 4153 GT, giunto in quinta posizione assoluta, al traguardo della 24 Ore di Le Mans 1963), la sua affascinante erede – la 288 GTO del 1984 e una 308 “Michelotto” da corsa
Il concorso di quest’anno ha dato uno spazio speciale alla rappresentanza del marchio di Stoccarda in occasione dei festeggiamenti per i 75 anni: una 901 “prototipo” della collezione RUF (il talentuoso preparatore della Baviera, unico al mondo cui è permesso dotare le proprie creazioni di un numero di telaio proprio), una 934 e una 935 da competizione, una rara 904 Carrera GTS (primo modello Porsche con carrozzeria in vetroresina), una 356 Gmünd Cabriolet e una 911 Carrera RS 2.7). In cima alla classifica della presenza Porsche si sono posizionate una colossale 917 (con al suo fianco la rivale di sempre, la Ford GT40) e una delle circa 10 911 GT2 con frontale “996” costruite nei tardi Anni 90.
Alla kermesse sul Lago di Como hanno partecipato, complessivamente settantuno gioielli da collezione suddivisi in otto categorie. Oltre alle statuarie dee del periodo anteguerra l’evento ha riunito a Villa d’Este un parterre eccezionale. Si segnalano (in ordine sparso: l’importante è trasalire per l’emozione): una Ferrari 250 Testa Rossa del ’59 (magnifici i suoi tromboncini chiusi in una gabbia di plexiglass) la Lancia Lambda Casaro Torpedo del ’24, una Delahaye con motore 12 cilindri da corsa del 1938, una Lamborghini Miura, una ultra-rara ATS 2500, una Isdera Spider 033-16 dell’86, Una Cadillac 62 a fianco di una Chrysler GS-1 Special. Nel “cerchio delle GT hanno dato sfoggio di classe una Aston Martin DB5, una Maserati 3500 GT Touring e il suo alter-ego da gara, la A6G/54 con carrozzeria Zagato. La Lancia Floride Coupé Pininfarina del ’55, “snobbissima” a poca distanza, osservava infastidita.