A Roma, lo scorso 25 febbraio 2014, su richiesta della UCINA, Confindustria Nautica, è stata convocata, dal Partito Democratico, una conferenza dal titolo “La nautica al lavoro. Lavoro per il Paese”.
L’ordine del giorno era quello di rilanciare questo comparto che, forse più di altri, sta soffrendo quest’economia ancora “al palo”.
Per non parlare della persecuzione fiscale spettacolarizzata (e l’equazione possessore di barca di lusso = evasore certo), dei controlli eccessivi e scoordinati, della frammentazione di leggi e regole, della mancanza di contratti di lavoro adatti alla realtà del settore e, non ultimo, delll’applicazione, in alcuni casi, di leggi o tasse “punitive”.
Alla conferenza sono intervenuti politici (oltre al Presidente dei senatori del Partito democratico Luigi Zanda c’erano il “senatore velista” Raffaele Ranucci in veste di moderatore, il senatore Massimo Mucchetti, giornalista economico e oggi in Commissione Industria, il responsabile Pd del Turismo Armando Cirillo e il senatore Marco Filippi) e operatori scelti dall’Ucina: Giovanna Vitelli (figlia d’arte alla guida di Azimut-Benetti), Pietro Vassena (Lepanto Yachting), Andrea Razeto (Razeto&Cesareto), Antimo Di Martino (che rappresenta il progetto End Life Boats, sul riciclo e la rottamazione di relitti di barche) e Roberto Perocchio (Assomarinas, i porti turistici).
Le ultime statistiche riguardanti il settore sono state illustrate dal Professor Gian Marco Ugolini dell’Osservatorio Nautico Nazionale.
Secondo quanto riportato in un comunicato, Zanda ha dichiarato che: “…Il gruppo del Pd al Senato sosterrà fino alla loro approvazione tutte le iniziative che possano dare sostegno e supporto a un settore come quello della nautica che ha un ruolo importantissimo nel sistema produttivo italiano”.
Come ha specificato il senatore Ranuccci, in Italia nel settore nautico ci lavorano circa 19 mila persone e fattura circa due miliardi e mezzo di euro. Peccato che, dal 2008 a oggi, oltre il 58% del fatturato sia andato perduto.
Ora, questo settore che mai ha potuto contare su “aiutini” legislativi, fiscali e d’immagine come altri comparti industriali sarà stato finalmente “riscoperto” per la crescita del lavoro e del turismo o si tratta dell’ennesimo “giro di speranze” che verranno presto disilluse dalla politica “matrigna”?