Fermo auto totale, da questa data cambiano tutte le regole | Preparati da adesso
L’automobile non serve più: a partire da questa data puoi chiuderla in garage e buttare le chiavi, perché non potrai più usarla.
Il mondo dell’automobilismo si sta scontrando con tanti altri fattori e problemi della società odierna e ne sta uscendo fortemente cambiato. Lo smog causato dalle emissioni dei motori ha raggiunto livelli critici in tantissime città italiane ed europee, portando le amministrazioni ad istituire dei “livelli critici” che, se superati, fanno scattare dei blocchi alla circolazione.
A subire questi blocchi sono i mezzi più inquinanti come quelli a benzina e diesel di classe Euro 4, che sono impossibilitati a circolare durante gli orari diurni, spesso dal lunedì al venerdì. Tutto dipende dalle decisioni delle amministrazioni locali, dunque invitiamo tutti ad informarsi sulle normative stabilite sul proprio territorio e sul proprio comune – perché anche i comuni più piccoli sono inclusi in questo problema.
Oramai tutti sanno delle direttive dell’Unione Europea circa le auto elettriche, che dal 2035 saranno le uniche possibili da produrre ed immatricolare, facendoci dimenticare dei motori endotermici o ibridi. Allo stesso modo l’elettricità sta invadendo le auto non solo nel motore, ma anche nelle funzionalità accessorie e nei dispositivi di sicurezza sempre più avanzati.
Le auto come le conoscevamo un tempo non esisteranno più e volenti o nolenti, gli appassionati se ne dovranno fare una ragione. Ma solo con le auto elettriche non si sconfigge l’inquinamento. Per cercare di arginare questo problema e convertire i cittadini europei ad una mobilità 100% green l’UE ha approvato un piano che potrebbe addirittura portare l’automobilismo nell’oblio.
Il ritorno alla bicicletta
Il mezzo di trasporto più ecologico che esista è la cara vecchia bicicletta, che ci consente spostamenti con un eccellente livello di praticità e comodità ma senza provocare inquinamento. In alcuni Paesi europei è estremamente gettonata, mentre in Italia la bicicletta è stata quasi dimenticata in favore dell’immediatezza dell’auto. Il Piano generale per la mobilità ciclistica urbana ed extraurbana dell’UE cambierà le cose.
Il nome del provvedimento fa intendere quali siano i suoi obiettivi. L’UE e i suoi Paesi membri vogliono ammortizzare le emissioni rendendo la bicicletta un mezzo di trasporto appetibile; e come riuscirci? Anzitutto, la bicicletta non prevede spese di carburante e in questo periodo nero sotto quel punto di vista, è già appetibile di suo. Ma una bici non è niente senza delle infrastrutture adatte.
600 milioni per le piste ciclabili
In Italia la situazione delle piste ciclabili non è rosea. In molte città del Nord queste sono presenti e vengono mantenute e sfruttate a dovere, ma il Centro-Sud presenta carenze importanti – anche se le infrastrutture e il bike sharing è aumentato negli ultimi anni. Il Pnrr prevede due tipi di investimenti proprio per migliorare questo scenario.
Sono stati affidati 400 milioni di euro per la creazione e miglioramento delle ciclovie turistiche per il quinquennio 2021-2026; altri 200 milioni sono invece stati stanziati per le ciclovie urbane per il quadriennio 2022-2026. Questi significa che nei prossimi anni vedremo importanti upgrade e che la bicicletta diventerà – di nuovo – la nostra quotidianità.