I recenti segnali lanciati dalla Borsa non paiono proprio voler tranquillizzare e far ben sperare il settore del lusso. Certo è che il “rapporto” tra i due si è decisamente raffreddato.
Dopo la trimestrale sotto le attese di Tod’s, ecco la “sberla” arrivata in pieno volto a Prada che ieri, sulla Borsa di Tokyo, ha chiuso a 57 dollari di Hong Kong, quota che non vedeva dal 7 agosto del 2012 (erano quasi 80 dollari solo lo scorso marzo 2013).
Una brutta caduta del -30% circa se si tiene conto che, il titolo del Gruppo di Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, al 31 dicembre scorso quotava ancora 69 dollari di HK.
Il Gruppo Tod’s (Tod’s, Hogan, Fay e Roger Vivier), per sua fortuna, può contare su dati meno negativi anche se non del tutto rassicuranti: il “suo” 2013 si è chiuso con un misero +0,5% (quasi a crescita zero) mentre il 2012 aveva visto crescere il Gruppo del +7,8%. Il calo che pesa di più è certamente quello italiano con un -16%.
Tra le cause potremmo certo elencare la crisi delle valute emergenti e i segnali di rallentamento dell’economia cinese emersi di recente.
Che sia cambiato qualcosa nelle prospettive di medio termine per il settore luxury?