URUS, dal nome di una razza di tori estinta a metà del ‘700, è il primo concept esplorativo per una Lamborghini da famiglia, il terzo modello che potrebbe completare la gamma.
Lamborghini già ha esplorato questo campo con la berlina Estoque, poi accantonata a favore di un meglio vendibile veicolo SUV.
Idealmente ispirata alla titanica LM002 del 1986 se ne discosta totalmente. La LM002 con motore V12 della Countach 5000 4v era un fuoristrada puro, una bestia da 455 Cv da scatenare sulle dune di un deserto sabbioso. La Lamborghini Urus serve fedelmente le esigenze di un’automobilista moderno che guarda con interesse alla nicchia dei SUV sportivi: comodo e pratico in città, velocissimo sulle dorsali autostradali. A suo agio anche sui misti di montagna? E’ da capire…
Stephan Winkelmann, Presidente e Amministratore Delegato di Lamborghini Automobili, parla di lei come di un’idea molto concreta in vista di un futuro produttivo, il modello ideale per un confronto con con Porsche Cayenne Turbo, Mercedes ML 63 AMG, BMW X5 M e X6 M e la futura Bentley EXP 9 F. Si ipotizzano circa 3.000 esemplari l’anno nei mercati più ricettivi per questo prodotto: USA, Medio Oriente, Cina, Russia, Germania.
La Urus, attualmente un modello non marciante, è lunga 4.990 mm, larga 1.990 mm e alta 1.660 mm. Dovrà risolvere il non facile problema delle emissioni e del consumo di carburante (il modello di produzione sarà orientato verso una motorizzazione 10 o 12 cilindri con 600 cavalli).
Lamborghini, per creare un’auto che possa essere anche “un po’” efficiente, punterà su una costruzione superleggera (con l’utilizzo di molta fibra di carbonio per scocca e carrozzeria) e aerodinamica molto curata.
L’esemplare in esposizione al Salone di Beijing si caratterizza per carrozzeria colore rosso con effetto cromo, ruote da 24″ in lega di alluminio forgiato, due telecamere al posto degli specchi laterali, abitacolo con quattro sedili singoli in fibra di carbonio, strumentazione digitale.