Home » Macchine d’epoca: dopo quanti anni un’auto rientra in questa categoria | Il bollo non lo paghi più

Macchine d’epoca: dopo quanti anni un’auto rientra in questa categoria | Il bollo non lo paghi più

Auto d'epoca
Auto d’epoca (Pexels)-0-100.it

La bellezza e il valore di alcuni modelli di auto, sembrano non conoscere tempo, anzi alimentano le fila di un settore che conta molti appassionati.

È proprio vero che la bellezza del classico non smetterà mai di invecchiare. Il futuro non finirà mai di ispirarsi alle forme del passato.

E questo vale per qualunque settore, dalla moda alle auto. Alcuni progetti automobilistici hanno acquistato un valore inestimabile.

Modelli di auto, frutto dell’ingegno e dello stile di molte delle case automobilistiche più famose e longeve, sono ormai veri e propri pezzi da museo.

Oggetti di culto, icone dell’immaginario comune, pietre miliari dell’automobilismo che infoltiscono le fila del settore delle macchine d’epoca.

Un settore che appassiona molti: le regole della categoria

Un settore in forte crescita che conta sempre più appassionati, che si fregia di pezzi eccezionali che alimentano un vero e proprio mercato del lusso. Naturalmente accanto a modelli meravigliosi e costosi, materia per pochi fortunati, ci sono anche tante macchina d’epoca che sono più o meno alla portata di un cliente medio, motivo per cui è un settore anche in espansione.

Per queste preziose categorie di auto storiche, il riferimento normativo da osservare è l’articolo 60 del Codice della Strada che individua caratteristiche e relative regole, distinguendo tra queste macchine d’epoca e quelle di interesse storico e collezionistico. Ma dopo quanti anni un’auto può essere considerata di interesse storico e collezionistico?

Macchine d'epoca
Macchine d’epoca (Pexels)-0-100.it

Macchine d’epoca: requisiti e vantaggi per i possessori

Devono passarne almeno 20. Ma questo non è l’unico requisito. Infatti i veicoli di interesse storico devono essere iscritti in appositi registri, descritti nell’articolo suddetto, devono anche essere iscritti al PRA e conservare le caratteristiche originarie di fabbricazione oltre che possedere il Certificato di Rilevanza Storica.

Ma la cosa fondamentale, che è un vero e propio vantaggio per chi li possiede o per chi voglia acquistarne una, è il fatto che gran parte dei veicoli d’epoca godono dell’esenzione dall’onere di pagamento dell’invisa tassa automobilistica del bollo, totalmente o parzialmente, approfittando allo stesso modo di alcune agevolazioni riservate alla categoria, regolate da leggi regionali e nazionali. Ma quali sono le macchine d’epoca che non pagano il bollo?

Sono tutte quelle che hanno compiuto 30 anni d’età, a partire dall’anno di immatricolazione, queste infatti godono di un’esenzione totale. Quelle leggermente più giovani, dunque quelle che hanno raggiunto un’età compresa tra i 20 e i 29 anni e che sono in possesso del CRS Certificato di Rilevanza Storica, la cui presenza è descritta anche sulla Carta di Circolazione del veicolo, godono di una riduzione pari al 50% dell’importo del bollo.

Ma essendo il bollo una tassa di appannaggio regionale, le regole possono cambiare da un territorio all’altro. Alcune regioni infatti riservano ai residenti possessori di macchine d’epoca ancora più vantaggi rispetto alla legge nazionale, come la Lombardia o la Provincia autonoma di Trento, che anche per i veicoli meno anziani, quelli che hanno tra i 20 e i 29 anni, prevedono un’esenzione totale dal pagamento del bollo.