Maserati 151: all’assalto della categoria Prototipi

LA DECISIONE DELLA F.I.A. DI RISERVARE IL CAMPIONATO MONDIALE MARCHE 1962 SOLO ALLE GRAN TURISMO PROVOCÒ LA REAZIONE IMMEDIATA DI ALCUNI ORGANIZZATORI PREOCCUPATI, SOPRATTUTTO DAL LATO FINANZIARIO, DELLE LORO MANIFESTAZIONI. PER CALMARE GLI ANIMI VENNE ISTITUITA LA CATEGORIA DEI PROTOTIPI, CREATA NELL’ALVEO DELLA TRADIZIONALE MACCHINA SPORT. TALE NUOVA REGOLAMENTAZIONE ATTIRÒ L’INTERESSE DI MOLTE MARCHE E TRA QUESTE LA MASERATI.

Non appena terminata la sommaria messa a punto della TIPO 64, l’ingegner Giulio Alfieri, responsabile della progettazione delle vetture da competizione, puntò l’attenzione verso una nuova macchina, la 151, che doveva segnare il ritorno a concetti più classici. Poiché era stata imposta una cilindrata massima di 4 litri, si preferì utilizzare la soluzione del motore anteriore, più congeniale data l’enorme potenza disponibile.

Il telaio era costituito da un traliccio di grossi tubi a sezione mista ovale e circolare con sospensioni anteriori indipendenti e ponte posteriore De Dion, soluzione già impiegata per la TIPO 64. Per quanto riguarda il motore, l’idea iniziale di utilizzare un V12, fu accantonata a favore di un V8 derivato dal motore della Maserati 450S con cilindrata ridotta a poco meno di 4000 cc. In considerazione della finalità della macchina, destinata soprattutto alla 24 ore di Le Mans, venne utilizzata una carrozzeria chiusa, somigliante alla favolosa 450 S di Zagato disegnata da Frank Costin che, naturalmente, teneva conto dei progressi aerodinamici: coda tronca, muso imponente (con una vistosa protuberanza sotto la quale trovavano posto i tromboncini d’aria dei carburatori).

A causa di un leggero ma fatale ritardo la macchina mancò l’appuntamento delle prove preliminari della 24 Ore ma, poco tempo dopo, la 151 fu in pista a Modena con l’americano Walt Hansgen, che aveva già corso per la Cunningham. Nel 1962 questa stessa scuderia iscrisse due 151 (colore bianco con fascia centrale azzurra), mentre un terzo esemplare difendeva i colori della scuderia Maserati-France (colore rosso con banda tricolore francese).

Rispettando quella che era ormai una prassi consolidata per le Maserati, le tre vetture alternarono un inizio sfolgorante a un rovinoso ritiro, dovuto rispettivamente a: rottura di un pistone, uscita di strada, anormale consumo dei pneumatici posteriori. Dopo questa esperienza, le macchine di Cunningham, svolsero attività minore negli USA anche con motore da 5,6 litri. Una di esse, con motore Ford 7 litri, venne distrutta a Daytona nel 1963.

MASERATI 151/2

La Maserati-France, che puntava alle gare europee, rispedì la sua 151 a Modena, affinché questa venisse aggiornata. La 151/2 si caratterizzava, innanzitutto, per il nuovo motore 8 cilindri a V di quasi 5.000 cc. e il ponte posteriore De Dion subì alcune modifiche per eliminare la tendenza alla deformazione, problema che influiva negativamente anche sulle gomme. Il peso, infine, era sceso ulteriormente.

Nonostante la vettura si avesse potenzialità molto maggiori la stagione 1963 non fu molto più positiva della precedente: ritiro a Le Mans (dopo un’eccellente avvio di gara) con la sola consolazione della vittoria di classe nel Trofeo d’Auvergne.

MASERATI 151/3

Alla Maserati non si persero le speranze e per il 1964 fu allestita una terza versione della 151, la 151/3, con radicali modifiche a tutta la meccanica e la carrozzeria. Il motore, posizionato in modo più razionale, consenti l’abbassamento del cofano motore, della trasmissione e, di conseguenza, di tutta la vettura.

La coda, al contrario, era divenuta molto imponente e alta. Il vestito esterno, in particolare, opera di Piero Drogo, la faceva assomigliare (e fu causa del suo nomignolo a tema) un vero e proprio furgoncino da corsa.

Una tale aerodinamica, applicata ad un’auto così veloce, creò non pochi problemi di guidabilità, scongiurati in tempo per la 24 Ore di Le Mans: per 5 ore la 151/3, riuscì a lottare ad armi pari con Ford e Ferrari prima di ritirarsi per rottura dell’impianto elettrico. Gli stessi problemi si ripresentarono alla 12 Ore di Sebring e alla Mille Chilometri di Parigi, confermando l’handicap insormontabile sofferto dalle Maserati affidate a scuderie private e presenti in numero troppo esiguo.

MASERATI 151/4, LA MALINCONICA FINE

Con una ostinazione degna di miglior causa, nel 1965 gli sforzi della Maserati portarono a una rinnovata 151, nota come Progetto 154 o 151/4. Il motore venne maggiorato ancora fino a ottenere 5.046 cc e fu accompagnato da ulteriori aggiornamenti per carrozzeria e telaio.

Nuovamente affidata alla Maserati-France, la macchina venne iscritta alla 24 ore di Le Mans. Ma durante le prove l’unico esemplare a disposizione del team, affidato a Lloyd “Lucky” Casner, uscì di pista sul rettilineo Mulsanne a causa dell’asfalto bagnato. La vettura, incontrollabile, iniziò una terrificante carambola con numerosi ribaltamenti che la distrussero completamente. Nessuna speranza per il povero Casner.

L’unico componente sopravvissuto, il motore 8 cilindri, fu due mesi dopo installato nella Maserati Tipo 65 ma, nel frattempo, Maserati aveva deciso di dare definitivamente addio alla produzione di vetture GT da corsa.

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[tab backgroundColor=”red” title=”DATI TECNICI”]

MOTORE
Motore Anteriore, longitudinale, 8 cilindri a V di 90°.
Cilindrata 3.943 cc (1963: 4.941.1; 1965: 5.046 cc)
Alimentazione 4 carburatori Weber 45 IDM (1963: iniezione meccanica Lucas)
Accensione Doppia con magnete e spinterogeno (nel 1963 con accensione singola)
Distribuzione Monoalbero a camme in testa, 2 valvole per cilindro
Potenza 360 Cv a 7.000 giri (1963: 430 Cv a 7.000 giri)
Coppia 490 Nm a 5.500 giri
TELAIO
Telaio Tubolare a traliccio
Sospensioni Doppi triangoli sovrapposti, molle elicoidali e ammortizzatori telescopici
Sterzo Vite e cremagliera
Freni Circuito idraulico con servofreno, 4 dischi
TRASMISSIONE
Trazione posteriore
Cambio 5 marce, in blocco con il differenziale
DIMENSIONI E PESI
Dimensioni carreggiata anteriore 1.250 mm, carreggiata posteriore 1.280 mm, passo 2.300 mm.
Peso 895 kg (1963:890 kg)
PRESTAZIONI
Velocità max. oltre 320 km/h

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[tab title=”NUMERI DI TELAIO”]

NUMERO DI TELAIO NOTE ULTIMO PROPRIETARIO CONOSCIUTO
151.002 5-1962 John Simone, F.
1963 rinumerata 151/1.
1964 rinumerata 151/3.
1965, distrutta durante le prove della 24 ore di Le Mans.
151.004 Aprile 1962, Briggs Cunningham, USA
Aggiornata con motore 5,6 litri
1963: aggiornata con motore Ford 7 litri
1963: distrutta a Daytona
151.006 Aprile 1962, Briggs Cunningham, USA ROSSO-BIANCO Museum

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