Un’ambientazione da favola dove si respira la storia e l’opulenza dei tempi passati fa da cornice a creative installazioni capaci di coniugare passione per la tradizione alla curiosità per l’innovazione.
Per quest’occasione, sei progettisti (Gentucca Bini, Giulio Cappellini, Ingo Maurer, Ico Migliore e Mara Servetto, Paola Navone e Nendo) hanno concretizzato le loro visioni creative impiegando l’Alcantara, materiale morbido, sensuale e indeformabile, riuscendo a dar vita a vere e proprie opere d’arte “reali” oltre ogni possibile immaginazione.
Gentucca Bini ne ha voluto risaltare ad esempio la capacità d’impressione fotografica a stampa con rivestimenti storici che si confondono con stampe in alcantara dando vita a un interessante gioco di illusioni ottiche, Cappellini ne ha voluto dare una sua interpretazione con una mise en place di un banchetto reale coinvolgendo vista, gusto, tatto e olfatto mentre Nendo ne ha esaltato la versatilità richiamando e rivisitando l’artigianalità degli intarsi dei maestri ebanisti dell’epoca.
Tra le creazioni più ammirate il “Cromofono” di Ico Migliore e Mara Servetto, una grande ruota di mulino che, una volta messa in movimento, produce un concerto di colori, texture e suoni e “La fortezza del silenzio” di Paola Navone, un quasi fortino costituito da cuscini, una sorta di barriera materica che crea un isolato ambiente di raccoglimento, enfatizzando le performance fonoassorbenti di Alcantara.
Photo credit: Alvise-Marco Seno