Prezzi benzina: ad agosto scatta il nuovo provvedimento | Gli italiani tremano
Una nuova normativa cambierà molto le carte in tavola per quanto riguarda le stazioni di servizio e i prezzi della benzina.
L’ultimo anno è stato un periodo in cui il caro benzina ha gravato sulle spalle degli italiani a causa delle crisi internazionali scatenate dall’invasione russa dell’Ucraina. Il carburante aveva raggiunto prezzi stellari, davvero insostenibili per molte famiglie. Per questo motivo ogni qual volta il dibattito pubblico torna sui carburanti sono in tanti a tremare e temere il peggio.
La normativa che entrerà in vigore da agosto 2023 non è però portatrice di brutte notizie. Al contrario, riguarda un nuovo obbligo per le stazioni di servizio e si pone come obiettivo la tutela del consumatore, ovvero di tutti gli automobilisti d’Italia che per famiglia, lavoro o vacanze – dato che si avvicina il periodo delle partenze – dovranno macinare molti chilometri.
La regola in questione obbligherà i distributori a mostrare tramite un apposito cartello, oltre al prezzo dei propri servizi, anche il prezzo medio di quello stesso carburante nella zona. Questa regola vuole offrire ai consumatori l’opportunità di essere informati sul costo medio del servizio e dunque di scegliere la stazione di servizio più conveniente. Al contrario, è una batosta per quelle catene o quei privati che per sostenersi dovevano alzare di qualche centesimo il prezzo dei propri carburanti e che ora rischiano l’esclusione.
Per garantire un corretto svolgimento della normativa il governo ha rilasciato una circolare in cui spiega i dettagli del provvedimento.
Il prezzo medio sarà obbligatorio sia online che nei distributori
Il prezzo medio del carburante sarà esposto anzitutto in una sezione apposita del sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, suddiviso fra stazioni di servizio autostradali e regionali. Inoltre, i singoli esercenti avranno una possibilità di scelta più ampia sul come mostrare il prezzo medio nei distributori; questo non toglie il fatto che l’obbligo rimarrà.
Infatti gli operatori che non rispetteranno la regola verranno puniti con una multa dai 200 ai 2000 euro. Se un singolo distributore raggiunge quattro strike l’attività verrà sospesa fino ad un’eventuale sentenza. Impossibile sgarrare quindi, e anche coloro che non concordano con la normativa dovranno adeguarsi.
L’Antitrust critica il provvedimento, il Codacons lo loda
Non tutti gli enti sono d’accordo sul provvedimento governativo: quelli che hanno espresso pareri più duri sono l’Antitrust e l’Unem (Unione Energie per la Mobilità), commentando che il provvedimento scatenerà solo un forte pregiudizio fra operatori concorrenti e ai danni di alcuni di loro.
Al contrario, Assoutenti o Codacons hanno lodato la normativa, con il presidente di Assoutenti, Fabio Truzzo, che ne ha elogiato la trasparenza nei confronti dei consumatori, che saranno liberi di scegliere la stazione di servizio più conveniente. Staremo a vedere se il provvedimento riuscirà ad alleggerire un peso, quello del carburante, che da troppo pesa sui cittadini.