Si sale da Sansepolcro verso Badia Tebalda percorrendo una salita con curve ampie, sempre in vista di un panorama mozzafiato verso il Parco delle Foreste Casentinesi.
Qui il paesaggio è più “difficile”, con profonde gole e ripide salite. Le strade sono strette, vittime del dissesto, con larghe fratture che mettono alla prova qualsiasi auto.
Si arriva a Berlforte all’Isauro, Frontino, Carpegna e da qui si entra nella Riserva Naturale del Sasso di Simone.
Nei dintorni del Sasso di Simone (un gigantesco monolite sulla cui sommità i duchi di Montefeltro fecero erigere una rocca difensiva. Si erge fino a 1.200 metri e da qui, nelle giornate limpide, la vista si bagna nell’Adriatico) sopravvivono testimonianze di un passato straordinariamente vivo, fin dall’epoca romana.
Sono borghi piccoli e strategicamente posizionati sulle cime di piccole alture che dominano le valle, e di lontano si scrutano e si parlano; qua e la alti torrioni, pievi e agglomerati rurali oggi addormentati.
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