Revisione Moto: l’articolo 80 del Codice della Strada parla chiaro | Guarda cosa rischi
I conducenti delle due ruote, proprio come gli automobilisti, hanno l’obbligo di sottoporre periodicamente il loro mezzo a questo esame.
Proprio come per la salute personale, anche i propri mezzi circolanti, necessitano di check-up periodici e regolari.
Ad imporlo è il Codice della Strada e tutte le normative che si susseguono nel tempo, sempre più stringenti, anche in ottica di sostenibilità ambientale.
Sia le quattro che le due ruote, sono obbligate per legge a passare al vaglio di un fondamentale controllo, per circolare lecitamente su strada.
Si tratta del più che noto esame della revisione che a partire dal 2025, rispetto al passato, si è dato regole e istruzioni ancora più severe.
Un esame fondamentale per la sicurezza in sella e l’ambiente
Nuove norme da seguire durante i suoi controlli, al fine di incrementare la sicurezza a bordo e sulla strada, oltre che rispondere alle più recenti direttive ambientali. Più moderne strumentazioni e rinnovate verifiche, attendono dunque non solo gli automobilisti ma anche tutti i centauri d’Italia in sella alle loro moto. Devono passare dall’esame della revisione obbligatoriamente.
L’obiettivo è verificare e accertare nel tempo la conformità tecnica e ambientale del mezzo, anche in vista della propria sicurezza su strada. Il riferimento normativo è l’articolo 80 del Codice della Strada che parla chiaro in fatto di regole da seguire circa la revisione della moto, un onere a cui nessuno può sfuggire.
Il riferimento normativo: cosa dice l’articolo 80 del CdS
L’articolo dispone infatti l’obbligatorietà di sottoporsi a tale esame da parte del motociclista ogni 4 anni dalla prima immatricolazione e poi successivamente con cadenza biennale. Come accade proprio per i veicoli a quattro ruote, la revisione va effettuata presso le sedi territoriali della Motorizzazione Civile o presso centri autorizzati.
Le uniche differenze stanno nei tempi e nei prezzi. Più lunghi presso le sedi della Motorizzazione Civile ma con il vantaggio di risparmiare sui costi, visto che qui la revisione costerà solo 45 euro. Più veloci presso i centri autorizzati dove però il costo da pagare lievita a 78,75 euro.
Ma l’articolo 80 del CdS, descrive chiaramente anche i rischi per il conducente di moto che dimentica distrattamente o consapevolmente di effettuare la revisione: egli infatti potrebbe incorrere nel rischio di doversi farsi carico di multe e sanzioni davvero pesanti, visto che il conto da pagare sarà ben più alto del prezzo della revisione di 78 euro.
Infatti la sanzione pecuniaria potrebbe andare da una minima somma di 173 euro a quella molto più elevata di 695 euro. Oltre a questo rischio, il motociclista dovrebbe tenere presenti quelli relativi a una mancata revisione: rischi per la sua sicurezza durante la circolazione, per la sua incolumità a bordo che lo esporrebbe a un maggior rischio di guasti e sinistri.