Il telaio BHL EE 101 (“BHL” è l’ufficiale codice dei telai Lister, “EE” fu aggiunto per documentare la sua prima destinazione, il team Ecurie Ecosse”), il primo di tutti, la capostipite di tutta la produzione Lister-Jaguar, fu prodotto nel febbraio 1958. I capitolati di progetto principali erano telaio fatto in casa e motore della Jaguar D.
Per ottenere la massima visibilità mediatica possibile, quest’auto fu ampiamente fotografata e trattata su giornali e riviste, compresa la famosa rivista Autosport che le dedicò copertina e un ampio articolo.
Brian Lister riuscì nell’intento: Briggs Cunningham acquisì due esemplari originariamente cantierizzati per l’Ecurie Ecosse. L’americano le iscrisse alla 12 Ore di Sebring del 12 settembre 1958. Furono utilizzati, allo scopo, due telai originariamente riservati all’Ecurie Ecosse.
Appena pronte, le due auto volarono in America e furono preparate per la corsa da Alfred Momo della Momo Corporation, il Direttore Tecnico di Cunningham.
Fin dalla partenza le vetture si dimostrarono subito competitive con la concorrenza, Ferrari, Maserati, Jaguar e Aston Martin. La BHL EE 101, in particolare era stata affidata a Archie Scott-Brown, pilota ufficiale Lister, e alla stella di casa Walt Hansgen.
Dopo i primi 2 condotti in 5° posizione, all’inseguimento delle Aston Martin di Moss e Salvadori e le Ferrari TR di Mike Hawthorn e Phil Hill, al quarto giro la rottura di un pistone provocò una potente decelerazione alla Lister-Jaguar mentre Gendebien inseguiva con la sua Ferrari. Il pilota belga centrò in pieno la vettura inglese buttando fuori strada Scott-Brown.
Il poco soddisfacente risultato di Sebring convinse Momo a intervenire sul motore, convinto che i 6 cilindri 3 litri di provenienza Jaguar XK non dessero alle Lister il livello di competitività ottimale. Fu quindi installato nella BHL EE 101 un nuovo motore sperimentale da 3,75 litri con doppia iniezione in vista del campionato SCCA.
Walt Hansgen, evidentemente, si innamorò perdutamente della Lister 101: vinse a Marlboro, 2° a Danville (Virginia), primo a Cumberland e primo a Bridgehampton. Primo a Lime Rock, Elkhart Lake.
A questo punto le Lister si trovarono ad affrontare un nuovo competitor, le Scarab con motore Chevrolet, le prime serie avversarie contro la loro supremazia. Le bianche barchette con fascia centrale blu corsero senza risultati rilevanti a Montgomery (Alabama) e Thompson ma tornarono alla vittoria Watkins Glen e alla Virginia International Raceway.
Walt Hangsen vinse la Categoria C Modified.
Alla 12 Ore di Sebring Hansgen perse oltre un’ora per la sostituzione del Ponte de Dion rotto e, in gara, bucò una gomma. Arrivò solo dodicesimo. Hansgen, con la Lister motorizzata 3.8 arrivò secondo assoluto a Marlboro, vinse a Danville e a Cumberland. Nella gara successiva di Bridgehampton, insieme al noto pilota John Fitch, Hansgen vinse ancora ma mancò la prestazione alla successiva gara di Lime Rock e arrivò infine secondo a Montgomery in coppia con Phil Forno.
Arrivrono, quindi, ancora tre vittorie: Thompson Raceway, Road America 500 a Elkhart Lake e Watkins Glen. Infine, un secondo posto assoluto alla SCCA National a Daytona.
Briggs Cunningham tenne le Lister Jaguar fino alla metà degli Anni 60. BHL EE 101 fu venduta all’appassionato Herb Wetanson e da questi a Chris Drake nei primi Anni 70. Da questi a David Preece e, agli inizi degli Anni 80 a Roger Williams e, successivamente, a Andrew Baber.
Durante la proprietà Cunningham la Lister BHL EE 101 era stata leggermente modificata: cofano motore “corto” e musetto differente per contrastare il sollevamento del muso alle alte velocità. Al tempo di Roger Williams, la Lister era stata aggiornata anche con un nuovo rollbar posteriore e fari Lucas a sostituzione rapida. Il telaio era rimasto pressoché interamente originale.
Williams eseguì un restauro che intese ripristinare, da un lato, alcune caratteristiche originali della Lister (plancia strumenti, freni anteriori Girling e serbatoio da 42 galloni) e, dall’altro, conservare alcune modifiche che erano state, nel tempo, eseguite da Cunningham e Momo (come, ad esempio, le pinze freno posteriori a sostituzione rapida, gli agganci delle cinture al telaio, il rollbar e lo sportello per il rifornimento dell’olio).
Questa straordinaria vettura, capostipite della gamma Lister, sarà all’asta in questi giorni da RM Auctions a Pebble Beach. Insieme a lei, anche con il motore Jaguar da 3,75 litri preparato da Cunningham e installato originariamente dal team manager americano.