La Jaguar Type-D è considerata dalla maggior parte dell’universo collezionistico la chiave di volta della storia sportiva del Giaguaro.
Questo modello, ideato, sviluppato, progettato e costruito con la 24 Ore di Le Mans come obbiettivo, fu lo sviluppo della Jaguar Type C del ’53 (dalla quale ricavava il 6 cilindri in linea di 3,4 litri, aumentato a 3,8) nonché uno dei design più affascinanti della storia dell’automobilismo sportivo, idea di Malcolm Sayer.
La Type-D debuttò alla 24 Ore di Le Mans del ’54 e giunse seconda assoluta, vinta solo dalla Ferrari 375 Plus guidata da Froilan Gonzalez e Maurice Trintignant. Nella tragica edizione del ’55, si ripresentò con un’aerodinamica migliorata e un frontale più lungo e aerodinamico. Mike Hawthorn e Ivor Bueb vinsero con 5 giri di vantaggio sull’Aston Martin DB3 S di Peter Collins e Paul Frere.
Tornò nel 1956 (ultimo anno di partecipazione ufficiale della Jaguar) e nel ’57, cogliendo nuovamente la vittoria assoluta.
Jaguar Daimler Heritage Trust ha certificato che l’esemplare ritratto in queste immagini è uscito dalla fabbrica il 13 febbraio 1956 verniciato in colore British Racing Green. Attraverso il dealer ufficiale della Finlandia, S.M.K., nel mese di aprile fu ritirata dal suo primo proprietario, Curt Lincoln di Helsinky, un giocatore di tennis di Coppa Davis ma anche un valido pilota di F3 e con una Jaguar C-Type.
Secondo i registri Jaguar, Lincoln non volle pagare le tasse di importazione per le auto nuove e chiese alla Casa Madre di far risultare l’auto come usata. A questo scopo furono realizzati alcuni trucchi ad hoc: tra questi la pedaliera fu “limata” per risultare usata, il volante fu sostituito con uno usato e il tachimetro fu manomesso con l’aggiunta di un po’ di chilometri.
Felice e contento il suo nuovo proprietario iscrisse la sua vettura all’Elaintarhanajo, la più nota competizione finlandese che si correva ogni anno a Helsinky in un circuito cittadino di 2 chilometri (la corsa si tenne ininterrottamente dal 1932 al 1963).
All’edizione che si corse il 10 maggio 1956 la XKD 530 si presentò con i colori del team Scuderia Askolin (nome che derivava dall’unione delle lettere dei cognomi di Lincoln e di Carl-Johan Askolin, imprenditore del legno) e vinse il primo posto di classe.
Durante la stagione Lincoln corse ancora e vinse nuovamente nella sua classe, curiosamente battagliando contro la sua stessa Jaguar C-Type (prestata per l’occasione all’amico Vaino Miettinen).
L’anno successivo Lincoln corse ancora all’Elaintarhanajo e in alcune competizioni su ghiaccio (con speciali gomme uncinate) in febbraio e marzo cogliendo soddisfacenti vittorie.
Da questo momento in poi la Jaguar Type D – XKD 530 fu riverniciata in colore bianco con fascia blu, la livrea ufficiale del team Askolin. Lincoln proseguì la sua carriera al volante delle altre auto di sua proprietà e lasciò la Type D nelle mani di altri piloti del team.
Questo atteggiamento è da attribuire alla decisione della FIA, nel frattempo, di cancellare la categoria per vetture Sport di produzione.
Secondo la corrispondenza con la Jaguar, Lincoln chiese di trasformare la vettura in una XK-SS per iscriverla nella classe GT. Alla fine, tuttavia, la vettura fu modificata con alcuni interventi eseguiti direttamente in Finlandia. La carrozzeria Wiima di Helsinky installò un parabrezza unico, una nuova portiera lato passeggero e una nuova coda. Con questa nuova livrea corse nel 1958 cogliendo alcuni primi e secondi posti.
Il 26 maggio del 1959 Lincoln scrisse alla Jaguar sottolineando come il rigido clima finlandese avesse provato la meccanica della sua vettura. Fu allora portata a Coventry dove il motore fu sostituito con una nuova unità con carburatori maggiorati (da 40 a 45 mm) e cambio e freni ricondizionati.
Riverniciata in bianco, tornò in Finlandia con una vezzosa scritta sulle fiancate: “+100 hp“. Lincoln ricominciò a correre e nel febbraio 1960 colse due vittorie.
Nel tardo 1960 Lincoln cedette la vettura all’editore Olli Lyytikainen, che corse insieme al futuro campione di rally Timo Makinen. Il 27 agosto ’61 fu iscritta al Gran Premio di Leningrado (vinse la categoria Formula Libera), probabilmente l’unica competizione della storia dell’Unione Sovietica in cui si sia vista una Type-D. Questo particolare fu sottolineato nella rivista Tekniikan Maailma del settembre ’61, in cui si raccontò questa importante esperienza.
Novembre 1966: ormai non più competitiva, la XKD 530 fu venduta al collezionista Nigel Moores, possessore di numerose Type D nella sua carriera di collezionista. Nel frattempo l’auto era stata modificata con abitacolo tutto8 aperto e coda tronca.
Scoraggiato dall’intraprendere un costoso lavoro di restauro per riportare la macchina alle condizioni di un tempo, fu deciso di utilizzare la filosofia costruttiva delle ultime D-Type prodotte (subtelaio anteriore e posteriore agganciati alla monoscocca centrale): in questo modo fu possibile eliminare quella carrozzeria ormai logora e rovinata salvando buona parte del telaio originale.
Moores montò sulla parte principale della scocca una nuova carrozzeria costruita ex-novo in stile “muso lungo“. Montò, quindi, un motore con testa modificata proveniente dal Team Cunningham di Briggs Cunningham.
La carrozzeria originale, motore originale e cambio originale furono messi da parte e, nel 1984, venduti al pilota di auto storiche John Harper. Questi riparò la carrozzeria e la rimontò su una nuova scocca costruita con parti originali avute dalla Jaguar.
Tutte e due le vetture, a questo punto, ricevettero il numero di telaio XKD 530 dando così inizio a una controversia durata molti anni.
Ole Sommer, collezionista proprietario di una D-Type e curatore del Veteranbil Museum in Danimarca, scrisse, nel 1995, una lettera a Arthur Urciuoli, che nel frattempo aveva acquistato la vettura con il telaio originale: “sembra molto difficile riuscire a ristabilire la situazione, a meno che un benefattore non decida di acquistare entrambe le vetture e tornare indietro a un’unica auto con telaio XKD 530“.
Successe esattamente questo: Sommer acquistò la prima delle due Type D XKD 530 nel 1998 e la seconda nel giugno 2002. Qualche mese dopo entrambe furono affidate a Chris Keith-Lucas e alla CKL Developments dell’East Sussex. Entrambe furono smantellate e fu fatto un inventario di tutte le parti originali (scocca, motore, cambio, freni, carrozzeria ecc. ecc.) e, come in un fantastico puzzle, tutti i pezzi vennero ad incastro.
E la unica XKD 530 totalmente originale tornò in vita e oggi è una dei pochi esemplari totalmente originali esistenti.
Questo giustifica, oggi, la sua elevatissima quotazione all’asta RM Auctions del prossimo ferragosto: da 4 a 5 milioni di dollari.