Il brand svizzero, oltre a confermarsi un punto fermo di riferimento nel settore dell’orologieria, è impegnato anche in ambiti sociali, ambientali e culturali. L’organizzazione societaria è stata pensata ad hoc per questo scopo: non avendo quote azionarie, non essendo presente sul mercato borsistico ed essendo controllata dalla Fondazione Wilsdorf, la Maison può attuare manovre in modo più libero. Infatti i meccanismi della Borsa non creano pericolose influenze e può, senza alcun impedimento, devolvere cifre in beneficenza oppure finanziare start-up o iniziative culturali. Importantissimi nel tempo sono stati anche gli investimenti per la pubblicità, legati in modo particolare al mondo dello sport: il fondatore, Hans Wilsdorf puntò fortemente su questo legame. Wilsdorf fu il primo a intuire l’importanza di questo strumento e, fin dalla fondazione dell’azienda nel 1915, affidò ad artisti e creativi l’interpretazione dei suoi orologi.
Il 2016 è stato un anno positivo per Rolex. Oltre alle novità presentate a Basilea e ai 90 anni compiuti dalla cassa Oyster (fu inventata da Rolex nel 1926), si è conclusa recentemente a Milano la mostra dedicata all’Oyster Perpetual Cosmograph Daytona, nato nei primi Anni 60 e fortemente ispirato al mondo dei motori (’azienda ha, tra i suoi testimonial, Jackie Stewart, uno dei più famosi piloti di F1 degli Anni 70).
Il marchio svizzero ha inoltre legato il suo nome anche alla recente Biennale di Architettura di Venezia, evento che lo vedrà protagonista anche nella prossima edizione. Sempre per quanto riguarda il mondo dello sport, la Rolex ha affiancato diverse manifestazioni sportive come la Maxi Yacht Rolex Cup, la Swan Rolex Cup e la Rolex Middle Sea Race. Anche per il golf, a cui l’azienda si è affiancata a partire dal 1967, e per il tennis l’impegno non è mancato: è dal 1978 che Rolex è timekeeper ufficiale di Wimbledon.
Anche per quanto riguarda il mondo dell’equitazione, Rolex affianca i campioni da circa cinquanta anni, fornendo supporto anche alle manifestazioni più prestigiose. A Los Angeles, lo scorso novembre, sono stati inoltre premiati i vincitori del Rolex Award Enterprise, iniziativa filantropica fondata esattamente quaranta anni fa.
Tra i progetti finanziati dalla Casa svizzera spicca quello di Andrew Bastawrous, oftalmologo britannico di 36 anni che ha sviluppato Peek Vision, un sistema che consente di effettuare esami oculistici tramite lo smartphone e sta rivoluzionando l’assistenza oculistica nell’Africa subsahariana e in altri Paesi sottosviluppati. Altro programma che valorizza i giovani è il Rolex Mentor & Protégé, che da oltre quattordici anni affianca a sette icone internazionali dell’arte e della creatività altrettanti giovani talenti provenienti da tutto il mondo.
Il successo commerciale di Rolex (che tra l’altro possiede anche il marchio Tudor) è testimoniato anche dai dati: nel 2015 il fatturato ammonta a circa 5 miliardi di franchi (4,66 miliardi di euro). Considerando, quindi, solo ed esclusivamente il peso di un marchio, Rolex è primo al mondo, davanti a Omega e Cartier. La classifica in base al fatturato, infatti, vede Swatch Group e il Gruppo Richemont in testa, ma questi hanno in portafoglio decine di brand.
Il 2017 sarà un anno di sfide e conferme per la Casa di Ginevra : dopo l’apertura, nel 2010, del Rolex Learning Center, costruito per l’Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne dallo studio giapponese Sanaa, aprirà la nuova sede a Dallas, negli Stati Uniti, commissionata all’architetto giapponese Kengo Kuma, che ha ideato un edificio innovativo, a forma di torre elicoidale, capace di ruotare leggermente su se stessa, creando un bellissimo effetto visivo. Per quanto riguarda le nuove collezioni basterà aspettare Baselworld 2017, dove Rolex sarà, come sempre, al centro dell’attenzione. Fonte: Recensioniorologi.it