Scuderia Cameron Glickenhaus pubblica le prime foto della SCG003S (dove S sta per “stradale”) “definitiva”, la versione omologata dell’auto da corsa – la SCG003C (“C”: Competizione) – che ha conquistato una vittoria di classe alla 24 Ore del Nurburgring. Presentata in forma di prototipo al Salone di Ginevra 2015, è arrivata alla sua configurazione finale senza troppe modifiche. Sarà presentata a Ginevra 2017 il prossimo marzo.
La SCG003S, naturalmente, prende molto – a livello meccanico e di caratteristiche dinamiche – dalla macchina di competizione. La Manifattura Automobili Torino si occuperà della produzione attingendo al meglio della tradizione italiana nella costruzione automobilistica: in particolare utilizzerà in larga parte fibra di carbonio (che costituiscono l’ossatura e la carrozzeria). A guidare il team che costruirà le SCG003S c’è Paolo Garella, già responsabile del progetto Ferrari P4/5.
Posteriormente, in posizione centrale, è installato un 8 cilindri a V di 4,4 litri con sovralimentazione mediante due turbocompressori per una potenza massima di oltre 750 Cv.
La SCG003S sarà prodotta a partire dalla metà del 2017 e con un elevato grado di personalizzazione (meccanica, finiture e interni) secondo le scelte del cliente.
Le prestazioni dichiarate parlano di un tempo sullo 0-100 inferiore a 3″ e una punta massima superiore a 350 orari.
James Glickenhaus, creatore del brand che porta il suo nome: “E’ il culmine di un sogno: poter finalmente vedere la nostra straordinaria auto da corsa trasformata in una macchina stradale utilizzando tutta la tecnologia e il know-how che abbiamo acquisito nelle gare internazionali dove abbiamo partecipato. Questa sarà un’auto da collezione come nessun’altra: prende lo spirito delle automobili da corsa che hanno fatto la storia delle competizioni nell’epoca delle Gran Turismo“.
Paolo Garella: “nel costruire questa vettura la nostra filosofia ha seguito un classico filo conduttore in questo genere di progetti: nessun compromesso! Abbiamo preso le caratteristiche più qualificanti di una macchina da corsa e le abbiamo portate su strada. Il risultato è qualcosa che non si è mai visto prima, con livelli assolutamente straordinari di deportanza e di coinvolgimento nella guida per il pilota”.