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Semaforo rosso, annullate le multe anche se sei passato: lo ha stabilito il Giudice di Pace | Puoi chiederlo anche tu

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Una sentenza del Giudice annulla le multe per passaggio con il rosso. Scopri come anche tu potresti annullare una sanzione.

Passare con il semaforo rosso è una delle infrazioni più gravi del Codice della Strada, capace di mettere a rischio la vita propria e altrui. L’impatto di una violazione simile può essere devastante, sia in termini di sicurezza che di sanzioni.

Oltre alla multa salata, chi viene sorpreso a passare con il rosso rischia la decurtazione dei punti dalla patente e, nei casi più gravi, la sospensione della stessa. Tuttavia, un pronunciamento del Giudice di Pace ha aperto uno spiraglio inatteso per gli automobilisti.

Le multe per il passaggio con il rosso potrebbero essere annullate anche se la violazione è effettivamente avvenuta. Gli automobilisti che ricevono una multa per essere passati con il semaforo rosso potrebbero, infatti, chiedere l’annullamento della sanzione.

Se quindi hai ricevuto una multa per essere passato con il rosso potrebbe valere la pena seguire le orme di chi ha già ottenuto l’annullamento.  Ecco tutto quello che serve per annullare la tua multa per il passaggio con il rosso.

Multe per il passaggio con il semaforo rosso

Il passaggio con il semaforo rosso è una delle infrazioni più comuni che comporta sanzioni stradali, spesso con gravi conseguenze per la sicurezza. Tuttavia, le regole che governano questa violazione possono variare notevolmente in base al contesto, specialmente durante le ore notturne. Un aspetto cruciale di queste variazioni è regolato dall’Articolo 169 del Regolamento di Attuazione del Codice della Strada, che stabilisce le condizioni per la validità delle multe in orari notturni. Oltre a ciò, recenti sentenze, come quella del Giudice di Pace di Pinerolo, hanno chiarito la necessità di una prova concreta da parte della Pubblica Amministrazione (PA) per la contestazione di queste sanzioni. Approfondiamo insieme questi aspetti cruciali.

L’Articolo 169 è una norma di fondamentale importanza che disciplina il funzionamento degli impianti semaforici durante le ore notturne. Questo articolo consente, infatti, di mettere in lampeggio giallo i semafori in fasce orarie di ridotta circolazione, generalmente comprese tra le 23:00 e le 6:00. Tale disposizione ha lo scopo di fluidificare il traffico e ridurre i tempi di attesa agli incroci in periodi in cui il rischio di incidenti è inferiore a causa della diminuzione del volume di veicoli in circolazione. Tuttavia, in mancanza di queste disposizioni (lampeggio giallo), il passaggio con il semaforo rosso rimane sanzionabile anche di notte, ma affinché la multa sia valida, devono sussistere precise condizioni. La PA ha l’onere di dimostrare che il semaforo stava funzionando correttamente e che vi fosse una reale necessità di controllo del traffico, giustificata da una specifica situazione di pericolo o di traffico anomalo, anche durante le ore notturne.

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La sentenza del Giudice di Pace di Pinerolo: una giurisprudenza rilevante

Una sentenza significativa emessa dal Giudice di Pace di Pinerolo ha aperto una nuova prospettiva sulla legittimità delle multe elevate per il passaggio con il semaforo rosso nelle ore notturne. Nel caso specifico, il giudice ha stabilito che la Pubblica Amministrazione non può limitarsi a contestare la violazione, ma deve dimostrare la sussistenza di condizioni particolari di traffico che giustifichino l’attivazione di un semaforo non in lampeggio giallo di notte. In particolare, la sentenza ha sottolineato come sia indispensabile per la PA documentare l’esistenza di situazioni di traffico rilevanti, come cantieri, incidenti o condizioni di rischio specifiche, che avrebbero richiesto l’uso di un semaforo in piena funzionalità anche durante le ore di minor affluenza stradale.

Senza queste prove, la multa può essere considerata nulla, come avvenuto in numerosi casi presi in esame. Uno degli elementi centrali in casi di contestazione delle multe per passaggio con il semaforo rosso è il principio dell’onere della prova. Spetta infatti alla Pubblica Amministrazione dimostrare la regolarità dell’intero procedimento sanzionatorio, compreso il corretto funzionamento del dispositivo semaforico e l’effettiva presenza delle condizioni di traffico previste dalla legge. Questo aspetto si è rivelato cruciale in diversi ricorsi in cui gli automobilisti hanno visto annullare le sanzioni perché la PA non è riuscita a fornire prove sufficienti o dettagliate. In alcune circostanze, l’assenza di una documentazione adeguata, come registrazioni video che mostrano un traffico significativo o verbali di controllo, ha portato all’annullamento delle multe.