A Londra, il prossimo 12 novembre 2013, verrà messo all’incanto da Sotheby’s un archivio senza precedenti ricco di foto di naufragi; ciascun relitto con la sua storia da raccontare tra drammi, atti di eroismo, tragedie e trionfi.
La passione della famiglia Gibson per la fotografia iniziò con John Gibson, marinaio di professione, che acquistò la sua prima macchina fotografica 150 anni fa.
Nato nel 1827, a partire dal 1860 si affermò come fotografo professionista presso uno studio a Penzance, in Cornovaglia.
Nel 1865 ritornò nelle isole Scilly dove aprì uno studio di fotografia con i figli.
John, in qualità di corrispondente della cronaca locale delle isole Scilly e il figlio Alexander, in qualità di telegrafista, iniziarono così la loro carriera di fotogiornalisti, professione che venne tramandata, nella famiglia Gibson, per 4 generazioni.
I naufragi erano purtroppo spesso le notizie più importanti; i due lavoravano sempre insieme anche nelle condizioni più difficili viaggiando con carretti a mano per raggiungere i luoghi dei naufragi portando con sè una camera oscura portatile, lastre di vetro e altre pesanti attrezzature realizzando tra le opere fotografiche più “emotive” del XIX secolo.
I naufragi riguardavano imbarcazioni che, tra il 1869 e il 1997, venendo da varie parti del mondo, attraversavano i mari notoriamente infidi intorno alla Cornovaglia e alle Isole Scilly.
L’archivio, insieme a testimonianze autografe di Alexander e Herbert Gibson, sarà battuto come lotto unico con un prezzo d’asta stimato tra le 100.000 e le 150.000 sterline (tra i 116.836 mila a 175.254 mila euro).