L’Italdesign Zerouno è il primo modello della storica azienda torinese (oggi di proprietà del Gruppo Volkswagen) nei panni di Atelier di Carrozzeria. Meccanicamente è un’Audi R8 10 cilindri: le scocche vengono prelevate ex-novo dalla linea di montaggio in Germania, inviate a Torino e qui assemblate seguendo, ove possibile, le specifiche del cliente.
La produzione è limitata a soli 5 esemplari (al prezzo di 1,5 milioni di euro). Ma Italdesign fa sapere che 4 di questi sono già stati venduti e che sono state ricevute “manifestazioni d’interesse” da più clienti potenziali interessati a una versione spider.
La carrozzeria è interamente in fibra di carbonio e l’allestimento di tutta la vettura, come rimarcato sullo sportellino d’accesso al bocchettone di rifornimento, avviene completamente a mano.
Sviluppato in collaborazione con l’Airbus, è un veicolo composto da tre pezzi: una cellula abitativa (in fibra di carbonio), un modulo meccanico (a propulsione elettrica) per circolare normalmente su strada (poco più di 70 Cv, 100 km/h di velocità massima, 130 chilometri di autonomia) e un altro composto da un drone con otto eliche controrotanti (anch’esse motorizzate elettricamente) che trasformano il veicolo in un velivolo. Questo può spostarsi in volo per 100 chilometri a 100 km/h.
Tutta la gestione dello spostamento (l’airbus è un veicolo a guida autonoma) avviene attraverso una piattaforma informatica (naturalmente perfettamente integrata con uno smartphone): i passeggeri programmano un viaggio e Pop Up propone l’itinerario migliore: tutto su strada, tutto in volo o combinato.
Secondo le aziende coinvolte nel progetto, entro breve saranno pronti i primi prototipi per i test ed entro una decina d’anni potrebbe diventare una realtà concreta. Mancano, tuttavia, molte cose: a partire da una adeguata legislazione in materia.
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