Il palco dello Stand Audi presenta 4 macchine perfette per il più prestigioso parco auto di famiglia che un aficionado dei quattro anelli vorrebbe: Q7 e-Tron Quattro per la montagna, R8 V10 per i momenti “importanti”, Prologue Avant per i lunghi viaggi veloci da alternare al SUV e RS3 per tutti i giorni con sprint.
Sullo stand Audi risplende, di un arancione teutonico “imbarazzante”, abbinato a ruote in lega da 20″ di colore nero, la nuova Audi R8. La seconda generazione della supercar tedesca è uno schiaffo vero e proprio alla Lamborghini Huracan. A questo punto si tratta di scegliere: sul piatto c’è la stessa meccanica (telaio space frame, motore V10 5.2, 610 cavalli, trazione integrale, cambio a doppia frizione) ma due prodotti con due personalità molto differenti: da un lato l’immagine tecnologica tedesca, simbolo di affidabilità e qualità. Dall’altro la sensazionale atmosfera tutta emiliana del marchio del Toro.
Stilisticamente la nuova Audi R8 è molto affascinante: il frontale sembra piccolo e compatto per effetto della grande calandra mentre tutto il corpo vettura si allarga progressivamente fino alla grande coda che ospita il motore, posteriore-centrale.
L’Audi Q7 e-Tron Quattro abbina il V6 TDI da 258 Cv a un motore elettrico da 125 Cv per una potenza complessiva pari a 373 Cv con 700 Nm di coppia massima. Le prestazioni sono notevoli: 0-100 in 6″, 225 km/h. Dal punto di vista dell’efficienza energetica, Audi dichiara solo 1,7 l/100 km di consumo medio, 56 chilometri di autonomia in modalità elettrica e una percorrenza massima complessiva di 1.410 km.
La Prologue Concept Avant dischiude lo scenario sull’idea di Station Wagon secondo i piani futuri di Ingolstadt: lussuosa ma sportiva. Rispetto allo stile Audi attuale la calandra anteriore è ancora più grande, i fari sempre più piccoli e la linea del tetto, così bassa e affusolata, distoglie dal concetto di Famigliare per diventare una quasi-coupé con il tetto allungato.
L’RS3, infine, sublime “tuning” dell’S3, monta il 5 cilindri 2.5 turbo con 367 Cv e vola sullo 0-100 in 4″3 (contro i 4″6 della sua progenitrice). Esteticamente, però, c’è in lei “qualcosa” di un crossover: probabilmente è l’effetto scenico creato dalle cromature anteriori e posteriori sulle parte inferiore degli scudi paraurti e dei mancorrenti sul tetto. Messaggi subliminali?
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