Sotto questa denominazione sono stati ricompresi non pochi miti dell’automobilismo, che oggi sono, giustamente, considerati dal pubblico (e dal mercato) quali veri tesori da collezione e beni di investimento.
Senza bisogno di distinguere tra auto da corsa e auto stradali, la classe delle Gran Turismo annovera quelle splendide supercar che (lo abbiamo scritto tante volte su 0-100) avevano il dono di potersi destreggiare perfettamente tra strada e pista. Le GT degli Anni 50 rispondevano perfettamente a questo dettato. Poi, all’inizio degli Anni 70, la distinzione iniziò a diventare più netta.
Parliamo della Ferrari 250 GT SWB, delle Alfa Romeo TZ e TZ2 (i loro proprietari sono veri aficionados della Vernasca), la Shelby Cobra 427, la Porsche 911 Carrera RS, l’Alfa Romeo 1900 SSZ (un o dei due esemplari presenti appartiene a un rarissimo lotto di vetture con doppia gobba, firma del design di Zagato), le rare e straordinarie Abarth OT “Periscopio” e la Ferrari 250 GT Spider.
A un livello più “umano” della scala di valore (non meno preziose dal punto di vista collezionistico) la classe ha riservato l’Osca 1600 GTZ, l’Alpine A110, l’AC Aceca Bristol e la Lotus 47.
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