TEST DRIVE: Dacia Duster 1.5 dCi 110 Cv 4×2 Urban Explorer
LADA NIVA REMEMBERING. EBBENE NON E’ PER FORZA VERO IL PROVERBIO “CHI PIU’ SPENDE – MENO SPENDE”. CERCATE UN SUV A CUI “PERDONARE IL PERDONABILE”? NOSTALGIA DELLA LADA NIVA? LA DACIA E’ PERFETTA: C’E’ TUTTO QUELLO CHE SERVE, QUANDO SERVE. E IL MOTORE 1.5 dCi DA 110 CV E 260 NM VIAGGIA E NON DELUDE
E’ una strana sensazione che ti coglie al volante della Dacia Duster. C’è una specie di “alone” da Lada Niva attorno a lei. Salito a bordo ti assale una specie di… “snobismo al contrario”. E non te ne frega più nulla di tutto quello (molte volte superfluo e inutile) che un’automobile moderna è in grado di offrirti, a parte un servosterzo, un ESP e un buon motore con un po’ di cavalli e che consumi poco. Tutto il resto non è contemplato nell’allestimento oppure c’è ma – per la prima volta – non ti sembra di avvertirne un bisogno spasmodico. Sei a bordo di un’automobile che ti ispira nudità e crudezza, che dà importanza alla sostanza e trascura quello che costruisce il tuo ego nella civiltà dell’apparire.
L’esemplare in prova per 0-100.it, appartenente alla serie speciale Urban Explorer nella nuova tinta verde Altai, è il biglietto da visita del My 2016, sul quale sono stati introdotte numerose e interessanti migliorie di allestimento: questa, in particolare, presenta di serie il pack All Road e, inoltre, cerchi in lega diamantati neri, sistema multimediale e di navigazione MEDIA-NAV Evolution e, per la prima volta su una vettura Dacia, la telecamera posteriore di parcheggio. Ma, come sopraddetto, potrebbe anche non servirti tutto questo. Sei contento di scoprirne la presenza ma non è fondamentale.
IL CONCETTO
Con un’astuta mossa razionale, dunque, la Dacia Duster si propone al mercato equipaggiata con quello che è sufficiente per essere garbatamente piacente e giudicata interessante. Ha un look inevitabilmente semplicistico e decisamente anticonformista. Non è certo una bellezza ma riesce a esibire comunque una spiccata personalità.
E’ nel frontale che cogli la personalità di un’automobile eppure, ancora una, volta, la Duster stupisce: a ben guardarla, infatti, è espressiva soprattutto in coda, dove cogli quei tratti somatici da auto dell’Est, figlia di generazioni di vetture comuniste. Il musetto, del resto, realizza se stesso completamente nella parte alta, con i fari e la calandra. In sostanza: non potrà essere definita bella nemmeno dal più ortodosso degli esteti ma, al contrario, per lei varrà una razionalissima conclusione: è un tipo!
DESIGN
Le devi perdonare di avere il l’anello per il traino d’emergenza in bella vista sotto il portellone, come pure i vistosi supporti in plastica dei mancorrenti sul tetto, o i catarifrangenti ricavati sullo scudo paraurti invece che integrati nei fari posteriori. Per non dire dello strano stile della decorazione sulla calandra o il rivestimento in gomma della leva del cambio… ma dopo tutto la Duster cerca di piacere proprio attraverso questi tanti particolari ormai in disuso un po’ dappertutto. La Duster è moderna nel concetto ma, volendo essere razionalissima, sfrutta questa tattica di mascherarsi di frugalità.
ABITACOLO
Si possono criticare quei vani portaoggetti a forma di catino? Quei pulsanti con stile così minimalista da sembrare quasi anonimo? La leva del freno a mano con la zigrinatura in gomma rigida? Le plastiche di rivestimento non certo di fattura tedesca? Fatelo ma in un’auto così, se si ha l’intelligenza di rapportarsi all’indomito valore del razionalismo, probabilmente no! Si possono solo apprezzare in una pura ottica anticonformista! Tu c’hai il cruise control adattivo? E io c’ho il climatizzatore semiautomatico mono zona. Tu c’hai le prese USB elegantemente nascoste nel cassettino centrale? E io ce l’ho in bella mostra sulla plancia! Tu c’hai il clima con tasti a sfioramento? E io c’ho tre manopole con “clock” talmente forti da potersi sentire anche da fuori! Tu c’hai il doppia frizione? E io c’ho una bella leva del cambio con innesti lunghi e gommosi.
IMPRESSIONI DI GUIDA
Tu, un packaging affidabile e un motore. La Duster non ti comunica altro, perché in fondo è un’automobile e non ha bisogno di dirti altro. E’ pragmatica, studiata per massimizzare il rapporto prezzo-qualità. La posizione di guida è piuttosto verticale, il contagiri è privo di zona rossa, il computer di bordo offre pochissime funzioni, la leva del cambio ha un leveraggio piuttosto lungo, sebbene preciso e senza eccessivi impuntamenti.
Ma il 4 cilindri 1.5 dCi da 110 Cv, invero alquanto rumorosetto, ha una buona dose di coppia, ben 260 Nm a 1.750 giri. Razionalmente, tutto quello che serve è qui: le dà quel brio che potrebbe essere il motivo definitivo per considerarla. La coppia si mostra soprattutto sul misto veloce e in autostrada, dove la Duster “viaggia”, guadagna velocità con la disinvoltura che le è dovuta grazie alla buona coppia del propulsore. Non ha una grande punta massima: 169 km/h su questo esemplare con la sola trazione anteriore e l’accelerazione 0-100 è di 11″8 dichiarati. Di questo motore, in sostanza, si apprezza il buon carattere e l’attitudine a al consumo contenuto. Buona la frenata, pronta e senza difetti.
IN CONCLUSIONE
La Dacia Duster provata (cerchi in lega da 16″, sensori posteriori di parcheggio con telecamera posteriore, Pack All Road, 4 vetri elettrici, volante e pomello cambio in pelle, navigatore satellitare, chisura centralizzata con telecomando, cruise control, volante e leva cambio rivestiti in pelle, telecamera posteriore) costa poco più di 17.000 euro. Dopo un test drive di quasi 950 chilometri abbiamo misurato un consumo medio di 5,3 l/100 km (a 80 km/h registra un consumo medio di 4 l/100 km, in città si è attestata su 5,6 l/100 km). E’ tutto.
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[vc_tta_section title=”Dati tecnici” tab_id=”2aTBnwOpost”]
MOTORE | 4 cilindri Turbodiesel |
cilindrata | 1.461 cc |
Alimentazione | Iniezione diretta con common rail + iniezioni multiple |
Distribuzione | Bialbero a camme in testa, 16 valvole |
Potenza | 110 Cv a 4.000 giri |
Coppia | 260 Nm a 1.750 giri |
CORPO VETTURA | |
Sospensioni ant. | Tipo Mac-Pherson con braccio inferiore rettangolare e barra antirollio |
Sospensioni post. | Assale flessibile a geometria programmata e molle elicoidali |
Sterzo | Cremagliera con servosterzo |
Pneumatici | 215/65 R16 M+S |
Impianto freni | Dischi ant/Tamburi post., ABS, ESP |
TRASMISSIONE | |
Trazione | Anteriore |
Cambio | Meccanico a 6 marce |
DIMENSIONI E PESI | |
Dimensioni | Lungh. 4315 mm, largh. 2.000 (con specchi retrovisori), alt. 1.695 con retrovisori, passo 2.674 mm |
Volume baule | – |
Peso a secco | 1.330 kg |
Serbatoio | 50 litri |
PRESTAZIONI | |
0-100 km/h | 11″8 |
Velocità max. | 169 km/h |
Consumo | urbano 4,5 l/100 km, extraurbano 4,3 l/100 km, misto 4,4 l/100 km |
Emissioni | 115 g/km di Co2 |
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[vc_tta_section title=”L’esemplare in prova” tab_id=”3aTBnwOpost”]
Serie speciale “Urban Explorer”
- Cerchi in lega da 16” Diamantati Neri
- Pack Look
- Pack All-Road (passaruota e protezioni laterali nere)
- Radar parking posteriore con retrocamera
- Vetri elettrici posteriori
- Volante e pomello del cambio in pelle
- ABS con assistenza alla frenata d’emergenza
- Airbag conducente e passeggero disattivabile
- Airbag laterali testa-torace
- EcoMode
- Kit gonfiaggio pneumatici
- Luci diurne
- Ganci Isofix
- Servosterzo
- 4 vetri elettrici
- Dacia Plug&Play (Radio Cd MP3, presa Aux-in, USB e tecnologia Bluetooth
- Chiusura centralizzata con telecomando
- Paraurti in tinta
- Fendinebbia
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[vc_tta_section title=”Consumi Rilevati” tab_id=”4aTBnwOpost”]
Percorrenza complessiva: 946 chilometri
Consumo medio complessivo: 5,3 l/100 km
Consumo medio autostrada: 5 – 5,2 l/100 km
Consumo medio (a 80 km/h): 4 l/100 km
Consumo medio urbano: 5,6 l/100 km)
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