Poco dopo la conclusione del test drive della grande Renault Espace con motore dCi 1.6, iniziamo un test drive piuttosto interessante con una delle sue sorelle minori. La Kadjar con motore dCi 130 Cv è un modello molto importante della gamma: è facile vedere in lei le proporzioni della sorella minore Captur. Ma rispetto a quest’ultima ha volumi ancora più sinuosi, che la strappano dall’ambiente delle utilitarie e la calano con rigore e certezza in un’atmosfera che, specialmente per quanto riguarda l’esemplare in prova, molto ben equipaggiato, suggeriscono considerazioni inerenti l’altisonante microuniverso Premium.
Si potrebbe dire che presenta un classico naso alla francese ma, vezzeggiativi a parte, è indubbio che una Kadjar la riconosci immediatamente: quel frontale così espressivo, con il cofano motore modellato con quattro nervature (due si dipartono dal grande stemma Renault centrale, altre due aumentano la percezione dei fianchi anteriori) e lo scudo paraurti segnato dalla forma della calandra le disegnano un volto tutto suo. Lo stile dei fari, sottili e avvolgenti sul fianchetto, catturano lo sguardo “distraendoti” dal grande parabrezza.
Osservando la fiancata si coglie la forma molto avvolgente dei grandi passaruota che va di concerto con la forma leggermente “rientrante” delle portiere. Nella zona del montante D il tetto scende delicatamente e si raccorda con i fianchi posteriori muscolosi: disegna contorni che ricordano vagamente una forma station wagon suggerendo, quindi, tanto spazio a disposizione.
In coda i designer Renault avrebbero potuto osare di più: condivisibile la scelta di rimpicciolire il lunotto e aggiungere un piccolo spoiler (crea una forma longilinea). Sembra che il tentativo sia stato quello di “scaricare” di peso la parte bassa, disegnando uno scudo paraurti snello affidando all’originale forma delle luci il compito di segnare il volto. Ma il risultato è che il posteriore della Kadjar appare poco in sintonia con la forma del frontale, come se la personalità fosse diversa.
Gli interni seguono il paradigma della sobrietà. Inaugurando una consuetudine vista per la prima volta qualche anno fa sulla Peugeot 3008, l’abitacolo ha una forma avvolgente, con un effetto sportivo suggerito dall’alto e largo tunnel centrale, con al centro l’ampio spazio occupato dalla leva del cambio meccanico a 6 rapporti e due motivi in “finta” cromatura che movimentano il componente.
Dalla plancia centrale si governa tutto: navigatore e impianto stereo sopra, climatizzazione sotto. Sul tunnel prende posto il pulsante del freno a mano elettrico, del commutatore della trazione e i pulsanti del riscaldamento sedili, in una posizione davvero insolita. Nel complesso la strumentazione è favorevolmente “povera” di pulsanti e attuatori, un principio che premia la razionalità e l’efficienza. I sedili, rivestiti in pelle, sono confortevoli e con le protezioni laterali vistosamente gonfie offrono una buona tenuta laterale.
La parte forse meno riuscita è la strumentazione, certamente completa ma con una forma poco accattivante: al centro lo schermo centrale con grafica “customizable” e che riporta, insieme, gli strumenti di tachimetro e contagiri. Ai lati due grandi indicatori con uno stile chiaro ma poco curato, della temperatura del liquido di raffreddamento e del livello carburante.
Il 4 cilindri 1.6 Turbodiesel fornisce 130 Cv di potenza a 4.000 giri e ben 320 Nm di coppia massima. E’ abbinata al cambio meccanico a 6 marce e alla trazione integrale. Questa si regola con il commutatore sul tunnel: da trazione anteriore a quattro ruote motrici a controllo elettronico (la trazione posteriore “entra” solo in condizioni di effettiva necessità a, infine, modalità “LOCK” con i differenziali bloccati elettronicamente e coppia ripartita al 50% sui due assi per i terreni più difficili.
Il motore 1.6 ha un buon tiro ai bassi regimi, ideale per accelerazioni condite con un certo brio. Ottimo nella guida in città, dove rivela anche una buona silenziosità da parte del propulsore. Il suo carattere “frizzante” in accelerazione è sintomatico si pensa che questo piccolo motore deve spostare, complessivamente, oltre 1,5 tonnellate. Il peso, sterzo buono ma non straordinario (è stato molto più convincente quello della grande Espace) e un certo rollio in curva non fanno certo della Kadjar una stradista quanto una piacevole autostradista. A 130 orari regala comfort di marcia e consumo contenuto.
Il cambio ha una buona manovrabilità e la frenata è decisamente inappuntabile: pronta, potente, ben modulabile.
In curva la Kadjar conserva la traiettoria ideale impostata, non entra in crisi ma, solo nel caso di plateali azioni distorsive, manifesta un certo sottosterzo, peraltro facilmente controllabile (ma con uno sterzo un po’ più diretto sarebbe ancora meglio). Su fondi a scarsa aderenza la trazione integrale è vigile: entrando veloci e cercando di “provocare” il telaio frenando energicamente l’ESP entra in azione chiudendo il muso e la coda non subisce un eccessivo alleggerimento; contemporaneamente, ecco la chiara percezione che le ruote posteriori stiano “lavorando”. Il feeling è ancora più diretto su fondo bagnato dove l’azione di tutte e quattro le ruote è ben avvertibile.
Basata sulla meccanica di Sua Maestà la Nissan Qashqai, la Renault Kadjar mi strappa pressoché senza alcun dubbio la serie positiva di aggettivi, che qualche tempo fa, spesi per la piccola Captur. La versione a disposizione per 0-100.it, invero molto ben equipaggiata (Pack Winter Bose, Pack Sky, Pack Techno), raggiunge un prezzo non indifferente di 35.000 euro ma il colore grigio Titanio e le ruote in lega da 225/45 su cerchio da 19″ le regalano un fascino tutto curve che contribuisce a darle personalità. Confortevole, silenziosa, buono spunto in accelerazione, buona frenata, alquanto pesante ma buon equilibrio e tenuta di strada.
[vc_tta_tabs active_section=”1″ title=”Scheda Prodotto”]
[vc_tta_section title=”Album fotografico” tab_id=”1aTBnwOpost”]
[/vc_tta_section]
[vc_tta_section title=”Dati tecnici” tab_id=”2aTBnwOpost”]
MOTORE | Anteriore, 4 cilindri in linea |
cilindrata | 1.596 cc |
Alimentazione | Iniezione Diretta Common-rail |
Distribuzione | Bialbero, 16 valvole |
Potenza | 130 Cv a 4.000 giri |
Coppia | 320 Nm a 1.500 giri |
CORPO VETTURA | |
Sospensioni ant. | Tipo McPherson |
Sospensioni post. | |
Sterzo | Cremagliera con servosterzo |
Pneumatici | 215/65 R16 (215/60 R17, 225/45 R19) |
Impianto freni | 4 dischi, ABS, ESP, Assistenza alla frenata d’emergenza AFU |
TRASMISSIONE | |
Trazione | Anteriore, antipattinamento ASR |
Cambio | Manuale, 6 marce + RM |
DIMENSIONI E PESI | |
Dimensioni | Lungh. 445 cm, largh. 184 cm, altezza 161 cm |
Volume baule | 472 – 1.478 dm3 |
Peso a secco | 1.611 kg |
Serbatoio | 65 litri |
PRESTAZIONI | |
0-100 km/h | 10″5 |
Velocità max. | 190 km/h |
Consumo | Urbano 5 l/100 km, extraurbano 3,9 l/100 km, misto 4,3 l/100 km |
Emissioni | 126 g/km di Co2 |
[/vc_tta_section]
[vc_tta_section title=”L’esemplare in prova” tab_id=”3aTBnwOpost”]
Prezzo vettura provata: 35.000 €
[/vc_tta_section]
[vc_tta_section title=”Consumi Rilevati” tab_id=”4aTBnwOpost”]
Percorrenza complessiva: 750 chilometri
Consumo medio (135 km/h): 6,8 l/100 km
Consumo medio (120 km/h): 5,3 l/100 km
Consumo medio (90 km/h): 5 l/100 km
Consumo medio (urbano): 6,3 l/100 km
Consumo medio complessivo: 6,4 l/100 km
[/vc_tta_section]
[/vc_tta_tabs]