Carla De Maria, presidente di UCINA Confindustria nautica e Francesca Barracciu, sottosegretario ai Beni e Attività Culturali e Turismo hanno aperto i lavori.
Il focus, partendo dalla necessità di far rientrare nei porti del Bel Paese i 40.000 diportisti “fuggiti” a seguito della legge Monti, sarebbe quello di cercare di riuscire a integrare i porti con il territorio retrostante. Questi sono infatti troppo spesso separati tra loro.
Gian Marco Ugolini, coordinatore scientifico dell’Osservatorio nautico nazionale dell’Università di Genova, ha tracciato un preciso profilo del comparto sottolineando ancora una volta come la legge Monti abbia, oltre a far allontanare dai porti italiano 40.000 imbarcazioni, contribuito non poco ad arrivare a un calo del transito del 35% con una perdita di 10.000 posti di lavoro (tra diretti e indiretti).
Secondo i numeri di Ugolini, far rientrare le 40.000 imbarcazioni significherebbe creare 11.667 nuovi posti di lavoro e recuperare sui 488.000.000 euro.
Carla De Maria ha dichiarato:”… È per noi un’enorme soddisfazione che anche oggi, a questo convegno sul turismo, siano presenti le istituzioni; è la dimostrazione che abbiamo ripreso un dialogo costante con loro. Siamo un comparto che partecipa significativamente alla costruzione del PIL, tutta la filiera nautica e non solo le grandi aziende, e ora è chiaro quanto valiamo.”
Francesca Barracciu ha proseguito affermando che: “….La necessità di approfondire la frequentazione di questo mondo mi ha fatto abbattere molti dei pregiudizi secondo cui questo settore era solo dei ricchi e per i ricchi e quindi non aveva bisogno delle attenzioni delle istituzioni. Questo comparto, invece, crea economia e ricchezza, crea posti di lavoro e necessita dell’ intervento nel Governo. Noi abbiamo il dovere di fare le leggi che servono per consolidare la crescita che si registra oggi. Da parte nostra lavoriamo per rendere strutturale, almeno fino a quando sarà necessario, l’Iva al 10% per i marina resort”.
Renzo Iorio di Federturismo ha tenuto a precisare che: “Il turismo non ha mai considerato a fondo il mare e il diporto. La prospettiva di guardare, vivere la costa e il territorio dal mare è una riflessione imprenditoriale ed economica recente. È fondamentale valorizzare il sistema. E l’Iva al 10% dei marina resort è una misura importante per poter lavorare a una crescita duratura.”
Roberto Perocchio, Presidente Assomarinas, ha sottolineato che: “… I porti sono imprese turistiche e le imprese fanno rete se c’è convenienza. La realtà dei porti vede una crescita di 20.300 posti barca in Italia anche in questi anni di crisi e 19.400 sono i futuri posti barca di cantieri aperti, sonnolenti, sospesi. Ci sono inoltre ancora molte aree dismesse lungo le coste italiane dove ci sono progetti in discussione e in cui si potrebbero recuperare altri 50.000 posti barca.”