Dal Turismo al Gran Turismo cambia tutto e si entra in un micro universo automobilistico straordinario. E’ a Milano, sul finire degli Anni 40 che nacquero le Gran Turismo. Tutto iniziò con una categoria, inventata dal Conte Giovanni Lurani e dal giornalista Giovanni Canestrini: a metà strada tra le pesanti e lente “Turismo” e le “Sport” pure da corsa. Le Gran Turismo avrebbero dovuto piazzarsi esattamente nel mezzo. Nacque una vera filosofia automobilistica, che negli Anni si è fortemente evoluta ed è finita, oggi, per allontanarsi dal suo concetto originale. Solo poche automobili possono essere considerate vere Gran Turismo. Le altre sono berline travestite da sportive. Pesanti e con dotazioni spesso non adeguate alle prestazioni.
GT è una sigla magica: evoca un motore di grande potenza in un corpo vettura agile e snello, che concede pochi comfort, giusto per aggiungere un po’ di qualità all’insieme. Per esempio i sedili in pelle o l’autoradio.
La Lancia Aurelia B20, la Fiat 8V, la Ferrari 250, l’Osca 1600, la Maserati A6 GCS Coupé Pininfarina, la Porsche 911 Carrera RS 2700 e, forse una delle ultime, l’Iso Grifo A3/C di metà Anni 60 hanno segnato un’epoca e fortemente indirizzato il corso della storia automobilistica.
Non mancano, nel raggruppamento alla Vernasca Slver Flag, alcune esponenti di un Gran Turismo talmente puro e genuino da essere considerate pressoché delle auto da corsa con targa stradale (ammesso che si potessero targare!): le Alfa Rome TZ e TZ2, la Jaguar E Lightweight, le Fiat-Abarth 1000, le meravigliose OT Periscopio e le 124 Rally.
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