Dalla collezione Schlumpf di Mulhouse, nell’Ovest della Francia, è pervenuta a Verona Legend Cars 2015 un’auto sensazionale, emblema di un’era straordinaria dell’automobile, quando tutto era concesso e, con la (poca) tecnologia a disposizione (rispetto a oggi s’intende) le case automobilistiche facevano miracoli.
Secondo le statistiche, la Maserati V4 del 1929 fu la prima auto da corsa con motore 16 cilindri. Nella stessa epoca la Bugatti, per i Grand Prix, mise a punto uno straordinario gioiello tecnologico.
Questo modello sperimentale fu creato per i Grand Prix ed esplorava una possibile soluzione per ottenere grande potenza dai motori Bugatti. Tuttavia il progetto fu velocemente abbandonato per la sua eccessiva complessità tecnica e l’affidabilità giudicata non adeguata. Fortunatamente, i due esemplari costruiti sono sopravvissuti.
Il pezzo forte, naturalmente, era rappresentato del motore, che oggi potremmo definire caratterizzato dalla posizione a “U”. Esso nasce dall’accoppiamento di due motori 8 cilindri in linea con compressore della Type 35B, con cilindrata portata da 2 a 1,9 litri, 3 valvole per cilindro e doppio carburatore Zenith. Poiché ogni propulsore aveva il suo albero motore, entrambi erano collegati alla trasmissione attraverso una serie di ingranaggi.
La soluzione non era, in realtà, una vera e propria innovazione poiché in aeronautica si erano già viste soluzioni di questo genere.
Il motore U16 fu alloggiato in un convenzionale telaio Bugatti, il miglior compromesso per la leggerezza considerato il peso dell’unità motrice.