La scorsa domenica 28 aprile è andata in scena nella magica cornice di Villa d’Este il secondo appuntamento di Villa d’Este Style, una giornata interamente dedicata a una delle Alfa Romeo più belle mai costruite.
5 esemplari della 6C 2500 SS Coupé Villa d’Este (qui presentata nel 1949) si sono dati appuntamento sulle rive del Lago di Como, radunati dal collezionista ed esperto Marco Makaus, per trascorrere una giornata interamente dedicata a questo storico modello della produzione Alfa carrozzato Touring.
Alla presenza di Alberto e Giovanni Bianchi Anderloni, figli di Carlo Felice e nipote di Felice Bianchi Anderloni, fondatore della Carrozzeria Touring, dei proprietari delle 6C 2500 SS Villa d’Este e di Danilo Zucchetti, Direttore Generale del Gruppo Villa d’Este, il prof. Leonardo Previ, docente dell’Università Cattolica di Milano ha così constualizzato la 6C 2500 SS:
“Occorre un certo sguardo per vedere la bellezza. A volte si impone con immediatezza, per percepirla è necessario possedere l’intelligenza estetica, e purtroppo è una capacità che stiamo un po’ perdendo. Qual è lo stratagemma per farci aprire gli occhi e percepire nuovamente con intelligenza estetica? Dobbiamo lavorare con sufficiente passione per permettere di trasmettere a chi entra in contatto con noi l’emozione e la fatica che questa passione ci richiede, e il nostro saper fare“.
Figlia del periodo di ripresa dopo il disastro della Guerra, la 6C 2500 SS univa la vetusta meccanica disponibile in quel periodo (la scocca della 6C 2900 B e motore 6 cilindri in linea 2.4 con tre carburatori; entrambi con già 10 anni di servizio alle spalle) con una carrozzeria altamente innovativa prodotta dalla Touring.
Il soprannome “Villa d’Este” si deve al felice debutto della vettura all’edizione del 1949 del Concorso. In quell’occasione, infatti, vinse il Gran Premio Referendum, guadagnandosi questo nobile appellativo.
Il valore aggiunto era tutto nell’affascinante carrozzeria in alluminio progettata da Bianchi Anderloni, il cui design rifletteva una nuova verve stilistica in atto all’epoca, una netta rottura con il passato. Era questo, infatti, il periodo in cui l’automobile diventava “moderna” e questo suo nuovo ruolo era testimoniato dai nuovi stili di carrozzeria che andavano imponendosi, con i parafanghi “fusi” con l’interno delle fiancate.
In realtà la 6C 2500 SS denunciava parecchi difetti. Nonostante la carrozzeria in alluminio il peso era di ben 1.600 chili e la potenza, 110 Cv, non riusciva a darle il carattere che meritava.
Dal 1949 al 1952 furono costruiti, complessivamente, 36 esemplari.